Venerdì 12 aprile 2024

Antonio Agosti in Seminario

La conferenza di Aurora Frescura in preparazione dei 700 anni della dedicazione della chiesa di San Pietro

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Continua l’apprezzato ciclo di conferenze in Seminario in preparazione dei 700 anni della dedicazione della chiesa di San Pietro. Nell’ultimo incontro, del 12 aprile scorso, è emersa la figura del collezionista bellunese Antonio Agosti (1785-1865) grazie all’intervento della giovane studiosa Aurora Frescura, laureata in Storia dell’Arte all’Università di Trento. Il nobile Agosti, podestà a Belluno per due mandati nonché attivo conoscitore e promotore della cultura locale, ha anticipato una certa sensibilità nei confronti del “patrimonio culturale”, valore che ci lega al nostro passato e che ci permette di costruire il nostro futuro, in tempi in cui erano frequenti la dispersione, la manomissione e l’incuria verso dipinti e statue. Uomo di profonda cultura umanistica, definendosi “dilettante d’arte” si è preoccupato di compiere un’attenta ricognizione sul territorio bellunese e di redigere – negli anni 1821-1829 – il cosiddetto “Giornale pittorico”, un manoscritto conservato presso la Biblioteca Gregoriana del Seminario, fonte preziosa per conoscere quelle opere oggi non più esistenti nelle chiese oggetto di visita. Da questo elenco di dipinti e sculture, integrato con brevi descrizioni iconografiche e stilistiche e annotazioni personali, si evince la passione del conte per la pittura bellunese del XV secolo, tra cui Matteo Cesa. Interessante è stata la ricostruzione di una parte della notevole collezione di opere d’arte radunata dall’Agosti nel corso della sua vita, oggi dispersa. La relatrice ha rintracciato in particolare una “Madonna con Bambino” di Bartolomeo Vivarini, firmata e datata 1480, oggi al Museo Puskin di Mosca. A Belluno si trovavano pregevoli opere, soprattutto la serie di quattro tele a soggetto mitologico di Giambattista Tiepolo, capolavori appartenenti alla sua fase giovanile, oggi alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

Per Jacopo De Pasquale, uno degli organizzatori dell’iniziativa, “la conferenza di Aurora Frescura ci ha permesso di riflettere da una parte sull’importanza delle fonti documentarie per lo studio e l’analisi delle opere d’arte e dall’altra ci ha fatto uscire dai confini di Belluno dal punto di vista culturale offrendoci uno spaccato importante del collezionismo della prima metà del XIX secolo. Dare spazio ai giovani studiosi è fondamentale perché, uscendo per motivi di studio dai confini della nostra provincia, portano alla loro terra di origine nuove prospettive per il dibattito e il confronto interno”.

Il prossimo – e ultimo – appuntamento sarà domenica 19 maggio, con la partecipazione di Francesca Rosa Pasut che parlerà delle miniature del “Dante Lolliniano” dal punto di vista dell’iconografia e dello stile e proporrà un’ipotesi di attribuzione.

Giorgio Reolon