Celebrare il Natale del Signore Gesù

Nella società che lo vive scintillante, conserviamone l’anima cristiana

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Usando una espressione forse abusata possiamo affermare che anche quest’anno “è scoppiato il Natale”. Parola magica ed affascinante per la stragrande maggioranza delle persone, che ci viene presentata in segni e modalità di tutti i tipi. L’utilizzo pubblicitario del termine ha anticipato quest’anno anche il calendario fino ad un richiamo-utilizzo in ottobre.  Ma “perché Natale?, dovrebbero tutti chiedersi. È possibile una ricerca di senso, una ricerca del suo valore storico-culturale.

È all’origine Festa cristiana
Immersi nella società consumistica i cristiani sono chiamati non a demonizzare (obiettivo fallimentare) o ad ignorare (cosa forse impossibile) la manifestazione folkloristica e l’utilizzo commerciale, ma a viverne nel modo più incisivo possibile l’anima originale, il valore religioso. Singoli e comunità cristiane sono chiamati a viverne la prospettiva di fede, mettendo al centro il Protagonista: Gesù di Nazareth, Dio fatto uomo ed apparso a Betlemme. Le espressioni di gioia e di festa, hanno in questo messaggio cristiano la loro vera origine ed il loro pieno significato. È qualcosa che supera i giorni dedicati alla festa, ai suoi riti (religiosi e laici), ai suoi segni (cristiani o folkloristici).

Un segno rilanciato dal Papa
Ne hanno parlato nei giorni scorsi i mezzi della comunicazione sociale. È il rilancio del segno tipicamente religioso e cristiano a Natale rappresentato dal Presepio. Nei decenni passati c’era stata anche un concorrenza tra Presepio ed Albero. Era visto anche come scelta tra religiosità e laicità. Il dualismo era stato superato già da molte persone e Famiglie, e poi nel 1982 dal Papa Giovanni Paolo II stesso, che accanto al Presepio aveva voluto in Piazza S.Pietro la realizzazione di quello che veniva definito pressochè da tutti, come “Albero di Natale”.

Papa Francesco nella città di Greggio, dove S.Francesco aveva realizzato il primo presepio ha firmato una sua “lettera apostolica” dal titolo “Admirabile signum” (cioè “mirabile segno”). Il Papa presenta il presepio come un Vangelo vivo che “suscita sempre stupore e meraviglia”. Afferma: “…rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia”.  Leggere il documento offre una opportuna approfondita visione di un segno che non solo commuove o suscita ammirazione per le modalità realizzative, ma annunci messaggi di fede, di vita, di speranza, La lettera invita ad una realizzazione che esca dalle case e dalle chiese e diventi segno il più possibile presente negli spazi si vita comune. Questo richiamo diventa incoraggiamento anche nella nostra realtà culturale dove la tradizione del Presepio si era mantenuta in modo anche significativo.

Novena ed Ottavario di Natale
Tra le pratiche devozionali i giorni prima di Natale avevano un appuntamento familiare e frequentato: la novena di Natale.  Una celebrazione alla quale di davano appuntamento adulti e bambini, singoli e famiglie. Pur rimanendo celebrazione in calendario parrocchiale la attenzione a questa preghiera è diminuita. Molto spesso viene accorpata con la celebrazione della S.Messa serale. Questo rappresenta la fusione di due richiami ad una attesa religiosa del Natale. Si tratta appunto della Novena (dal 16 dicembre) e dell’Ottavario di Natale (dal 17 dicembre). La prima espressione della Religiosità popolare, la seconda espressione della Liturgia nei testi delle Messe e della Preghiera del Breviario. In altri contesti sociali venivano celebrate entrambi. Oggi il primato dato alla celebrazione della Messa assorbe in questo incontro liturgico il senso di una attesa religiosa dell’evento Natale. Da notare come le Letture della Parola di Dio e i testi delle Preghiere offrono ricchi spunti di riflessione e di approfondimento.

Sono in modo particolare da richiamare i testi liturgici di questi giorni chiamati “Antifone maggiori dell’Avvento”. Sono sette antifone latine che vengono cantate come antifone del Magnificat nei vespri e come versetto al canto del Vangelo nella Messe delle ferie maggiori dell’Avvento, dal 17 al 23 dicembre.. appunto l’Ottavario di Natale.

La partecipazione alla Messa in particolare, o ad altri appuntamenti di preghiera e riflessione , saranno per i cristiani una luce che illumina la grande bella festa del Natale. Il Natale di Gesù.

Giuliano Follin