Ceri e candele, liturgia e devozione popolare

Seconda parte della ricognizione nelle chiese

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In un precedente articolo ho presentato alcuni dei ceri o delle candele presenti nelle chiese. Si trattava del cero pasquale, della lampada del Santissimo, delle candele dell’altare. Vengo ora a cogliere la presenza nella celebrazione liturgica o nella devozione popolare di altre candele o di altri ceri.

Candele sulle pareti davanti alle croci della consacrazione della chiesa

Nelle chiese consacrate, il segno della consacrazione è dato dalle croci (in genere dodici e di diverso materiale) che segnano le pareti della navata. Davanti a tali croci vengono collocati, sempre appesi alle pareti dei candelabri con candela. L’unzione con il crisma di queste croci rappresenta uno dei momenti più significativi del rito della consacrazione di una chiesa. Sempre nel corso del rito vengono accese per la prima volta le candele collocate davanti a ogni croce. L’accensione nel corso dell’anno liturgico non è indicata con precisione. Vengono accese nel giorno anniversario della consacrazione della chiesa – celebrazione con il grado di solennità – oppure nelle altre solennità dell’anno liturgico a discrezione dei responsabili della comunità cristiana che in quella chiesa si raduna. Rappresentano un segno di valorizzazione e di richiamo alla unzione con il sacro crisma compiuta nel rito di consacrazione.

Candele davanti ai quadri della Via Crucis

Candele poste su candelieri appesi alle pareti si vedono anche davanti ai 14 quadri della Via Crucis. In alcuni casi si tratta di quadri collocati sopra le croci di consacrazione. Essendo i quadri più appariscenti la posizione della candela è considerata in riferimento alla “stazione” della Via Crucis, più che alle croci di consacrazione. In seguito anche nella chiese non consacrate è invalsa l’usanza di collocare sulle parete i quadri della Via Crucis con relativa candela. Si tratta di un segno devozionale nei confronti del cammino della passione e morte di Cristo.

Candelieri con candele portati nelle processioni

Si nota nelle solenni processioni di ingresso per la celebrazione della Messa, la presenza di due candelieri con candela, portati da due chierichetti/ministranti che accompagnano, da una parte e dall’altra, la croce astile. Gli stessi candelieri, messi in disparte durante gran parte della Messa, vengono ripresi al momento del canto del Vangelo. I due chierichetti/ministranti li portano accompagnando il diacono che presenta l’Evangeliario e poi si posizionano da una parte e dall’altra del leggio, dove è collocato l’Evangeliario o il lezionario. Si tratta di una presenza, precisata dalle indicazioni per la celebrazione, solamente espressione di venerazione per la croce e per il libro sacro che contiene la Parola di Dio.

Ceri, candele e lumini votivi

Sono segni questi presenti nella stragrande maggioranza delle chiese e sono posti davanti a crocifissi, immagini del Sacro Cuore di Gesù, immagini (quadri o statue) della Madonna o di santi. Sono manifestazioni di tipo devozionale e rappresentano l’amore di chi a quelle immagini si avvicina. Le immagini religiose collocate in alcune chiese sono spesso punti di riferimento per preghiera di richiesta di aiuto o per esprimere il rendimento di grazie di chi è stato esaudito. La cera che si consuma può rappresentare una presenza e una preghiera che si prolunga nel tempo. L’atto dell’accensione è personale o anche affidato ad altri quando viene fatta la richiesta, per esempio: «Accendimi una candela…».

La sostituzione della cera con piccole lampadine elettriche che si spengono a tempo programmato si stanno diffondendo. Lasciano anche delle perplessità nonostante le motivazioni che le giustificano: per togliere i fumi (dannosi per l’ambiente e le opere d’arte) o per comodità di gestione dell’oggetto devozionale.

I ceri portati a mano nelle processioni

Candele accese protette da bicchieri di carta o in pvc, vengono portati da partecipanti alle processioni religiose notturne. Molto partecipata e conosciuta la processione che si svolge nella tarda serata a Lourdes. È chiamata processione “aux flambeaux” (con le fiaccole). La modalità si è diffusa in altri santuari e nelle processioni religiose delle comunità cristiane. È il segno della luce di Cristo – cero pasquale e candela battesimale – che accompagna e illumina la vita delle persone, il loro cammino esistenziale. Preghiere, riflessioni, canti, momenti di silenzio, caratterizzano questo momento devozionale nel percorso programmato.

Giuliano Follin