Dopo una primavera scombussolata dalla pandemia, pure l’estate del 2020 si annuncia faticosa. Molte parrocchie e associazioni ecclesiali si sono già attivate per non far mancare a bambini e ragazzi e alle loro famiglie «in questo momento così singolare» momenti di aggregazione e formazione. Gli uffici pastorali della diocesi ne hanno parlato nella riunione di coordinamento del 4 giugno scorso. Frutto di quella riflessione è una lettera ai consigli pastorali, ai parroci, agli animatori e operatori delle associazioni ecclesiali (il testo completo della lettera è disponibile cliccando qui).
È espressa anzitutto una parola di incoraggiamento per quanto si sta «già mettendo in campo in favore di bambini e ragazzi e a sostegno delle famiglie in questo momento così singolare», in cui al senso di responsabilità s affianca «un forte senso di preoccupazione» per questa sfida non semplice.
Dall’inedito momento scaturiscono anche «spunti per una riflessione pastorale su questa opportunità»: l’incipiente estate sta «aprendo un vero e proprio laboratorio», dal momento che sollecita a sperimentare forme nuove. «È in ballo molto del nostro futuro. Siamo immersi in un “cambio di passo” che può far nascere risorse inaspettate e attivare potenzialità inespresse come, nei punti seguenti, proviamo semplicemente ad accennare».
Rimandando al testo completo della lettera, qui possiamo elencare queste novità:
1. È il tempo delle alleanze con tutti coloro che si occupano delle giovani generazioni, in una «unità di intenti che, come comunità cristiana, non può vederci estranei».
2. L’indicazione a svolgere le attività estive in “unità epidemiologiche” impone di rimodulare le proposte su piccoli gruppi, che diventano “cellule” di relazioni.
3. Poiché le linee guida regionali richiedono la presenza di un adulto per ogni singolo gruppo, la richiesta può diventare risorsa, «magari rinsaldando nuove alleanze con le realtà già attive sul territorio». Di qui un commento: «Ritorna ancora l’immagine del laboratorio… Dobbiamo dare una mano a far venire fuori delle responsabilità nuove dalle parrocchie».
4. La partita con gli adolescenti. «Anche se molte delle attività per loro previste al momento non è possibile realizzarle, è importante non perdere il contatto con le loro esigenze e domande in questa fase importante della loro crescita».
5. La dimensione del servizio: «l’attenzione alla dimensione della carità è una delle vie maestre per crescere». Per questo è suggerito di captare le situazioni di bisogno per favorire il servizio.
6. La bellezza del territorio: la preferenza per le attività all’aperto indica di favorire gite in montagna, alla scoperta del territorio.
Una considerazione per concludere: «Non potremo fare tutto, forse nemmeno tanto; non sarà un’estate come prima e molto, forse, d’ora in poi cambierà, ma cogliamo la sfida».