Struttura e significato

Domeniche e settimane del tempo ordinario

Concluso il tempo di Natale, il calendario liturgico ci porta nel tempo ordinario

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Concluso il tempo di Natale, il calendario liturgico della Chiesa cattolica di rito romano-latino, indica alle comunità e ai singoli il periodo denominato, con indicazione latina, “Per annum”, tradotto con la espressione “Tempo ordinario”. Quest’espressione è stata preferita all’altra “Tempo tra l’anno” precedentemente usata.

Significato del tempo ordinario

Il valore di questo tempo liturgico è dato dal fatto che non viene celebrato un evento particolare del mistero di Cristo, ma viene celebrato tale mistero nella sua globalità. La rilevante sottolineatura dei “Tempi forti” – Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua – fa considerare, talora, questo periodo come meno significativo e di poca rilevanza. L’anno liturgico ha invece il suo significato pieno nella celebrazione, nel corso di un anno, dell’intero mistero di Cristo e dell’opera della salvezza. Il tempo ordinario propone, specie nelle domeniche, questa attualizzazione della Pasqua, nell’oggi delle comunità e dei singoli.

Struttura del tempo ordinario

Il periodo dell’anno liturgico che porta questo nome è molto esteso comprendendo ben 34 domeniche e relative settimane (con i singoli giorni feriali). Una prima parte di questo tempo liturgico inizia nella settimana dopo la festa del Battesimo del Signore (7 gennaio nel 2024) e termina il mercoledì delle Ceneri (il 14 febbraio 2024). Sono sei domeniche. La ripresa del tempo ordinario avviene il giorno seguente la domenica di Pentecoste (con la settima settimana, quest’anno il 20 maggio 2024). Dopo le due domeniche dedicate alla Santissima Trinità e del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, si riprende con la decima domenica (il 9 giugno 2024). La lunga sequenza si conclude con la 34a domenica, nella quale si celebra la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo (il 24 novembre 2024). Con l’ultima settimana si conclude l’Anno Liturgico (anno 2023-2024 del calendario civile).

La Liturgia della Parola nel tempo ordinario

La costruzione della Liturgia della Parola delle domeniche del Tempo Ordinario ha la sua centralità nel brano del Vangelo proposto. In quest’anno, denominato “Anni B”, i brani annunciati sono dell’evangelista Marco. Viene proposta, di domenica in domenica, una lettura semicontinua. In relazione al brano del Vangelo è stato scelto, come prima lettura, un brano dell’Antico Testamento. È un collegamento colto dal compilatore e che viene richiamato dal titoletto dato al brano stesso, riportato dal Lezionario, ma non letto nella proclamazione della lettura. Si evidenzia con questa scelta il legame tra i due Testamenti: l’anticipo e l’annuncio nell’Antico, la piena realizzazione, in Cristo Gesù, nel Nuovo.

È ormai noto come la seconda lettura di queste domeniche è presa dalle lettere dell’apostolo Paolo e dell’apostolo Giacomo, senza alcun collegamento, se non occasionale, con le altre due letture. Nell’anno B, con lettura semicontinua saranno proclamati brani con la seguente progressione: prima ai Corinti (capitoli 6-11), seconda ai Corinti, agli Efesini, lettera di Giacomo, lettera agli Ebrei (cap. 2-10).

Per i giorni feriali delle settimane del Tempo Ordinario la struttura della Liturgia della Parola di Dio nelle Messe è data da una prima lettura e da un brano del Vangelo. La prima lettura propone, alternativamente, periodi con la proclamazione di libri di uno dei due Testamenti. Il corrente anno 2024 è denominato anno II (o anno pari). Le prime settimane propongono brani dai libri primo e secondo di Samuele, primo dei Re (capp. 1-16). I brani del Vangelo proclamati sono dei tre evangelisti sinottici, con lettura semicontinua, nell’ordine: Marco, Matteo e Luca. A ognuno di loro sono dedicate una decina di settimane. Il legame tra Vangelo e prima lettura è solo occasionale e non cercato dal compilatore.

Caratteristiche celebrative

Il colore verde è caratteristico del tempo ordinario e lo richiama nei paramenti dei ministri sacri, nel drappo del leggio all’ambone e nella tendina del tabernacolo. Per il lezionario festivo viene utilizzato per tutto il periodo il volume “B”. Per i giorni feriali viene utilizzato il Lezionario feriale – anno pari.

Giuliano Follin