Subentra a mons. Ausilio Da Rif, cui va la gratitudine dell'intera diocesi

Don Claudio alla guida dell’Archivio storico diocesano

La complessa gestione di un patrimonio dislocato in due sedi

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Da sempre la Chiesa custodisce documenti che hanno valore storico, talora lasciando «ai posteri l’ardua sentenza». Sono spesso archivi che risalgono fino al medioevo e anche prima. E’ una prassi antica ed è un preciso obbligo che il diritto canonico impone ad ogni Vescovo: «…abbia cura che nella diocesi vi sia un archivio storico e che i documenti che hanno valore storico vi si custodiscano diligentemente e siano ordinati sistematicamente» (can. 491 § 2). Nella nostra realtà gli archivi diocesani sono due: uno nella sede di Belluno e l’altro a Feltre.

Aver cura di un archivio è attività che richiede tempo, preparazione e competenza. Da decenni questo servizio nella nostra diocesi è stato svolto da mons. Ausilio Da Rif, che il 3 ottobre scorso ha compiuto la bell’età di 90 anni. Onore al merito per il servizio svolto, oltre che la gratitudine di tutta la diocesi.

A lui ora subentra il dott. don Claudio Centa che, oltre ad essere parroco di Pez, insegna Storia della Chiesa all’ISSR di Treviso e presso la Facoltà teologica del Triveneto. La sua autorevolezza è nota a tutti. Con decreto del 2 dicembre, il Vescovo lo nomina direttore dell’archivio storico diocesano, sia per la sede di Belluno che per quella di Feltre.

Nel decreto di nomina, il Vescovo raccomanda a don Claudio di iniziare un percorso di ripensamento logistico e strutturale per la complessa gestione del patrimonio archivistico, dislocato nelle due sedi, naturalmente senza prescindere dall’approvazione degli appositi organismi diocesani.

Non resta che da augurargli buon lavoro!