A Santiago del Cile, domenica 15 luglio si sono celebrati i funerali di suor Rosa Slongo, di anni 94, originaria di Pez di Cesiomaggiore. Missionaria Salesiana, operava in Cile dal 1949, impegnata specialmente come insegnante nelle scuole e nella formazione spirituale e umana delle persone, attraverso iniziative e laboratori originali e interessanti.
Il 30 gennaio 2018 suor Rosa aveva ricevuto in Cile la visita di don Ezio Del Favero, vicedirettore del nostro Ufficio Missionario Diocesano. Suor Rosa era ospite della “Casa de salud” delle suore salesiane situata in un quartiere alla periferia della capitale Santiago. “Casa de salud” è una casa di riposo dove attualmente si trovano 30 suore Salesiane, specialmente cileni, una centenaria; è anche sede del noviziato, casa di accoglienza e di preghiera, all’interno di un giardino tranquillo in un quartiere popolare, “El Bosque”, talvolta pericoloso a causa della criminalità.
Suor Rosa, “Rosita”, come la chiamavano affettuosamente le consorelle, durante la visita di don Ezio, si muoveva a fatica, ci sentiva poco, e questo un po’ la indispettiva, ma conservava una mente ancora lucida e piena di ricordi. Manifestava un solo cruccio: il non aver più le forze fisiche per lavorare, con competenza, generosità e fede.
Raccontando a don Ezio la sua storia, precisava tra l’altro: «Sono entrata in convento tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, ho studiato a Torino e ho preso i voti il 5 agosto 1949. Poche settimane dopo mi sono imbarcata sulla nave per il Sudamerica con altre 4 consorelle e siamo arrivate il 20 ottobre nel porto di Valparaiso, a 125 chilometri da Santiago». Aggiungeva commossa: «Dovevo andare missionaria in India, ma il Signore, che conosce la sensibilità delle persone, mi ha voluto qui, dove sono felice! E la Congregazione è diventata la mia seconda famiglia!»
Subito dopo il suo arrivo in Cile, suor Rosita ha continuato a studiare, in particolare la lingua spagnola e la matematica. Ha operato specialmente nell’educazione delle giovani nei collegi femminili, insegnando loro matematica e contribuendo ad altri aspetti della loro formazione fino agli anni ’70. Ci teneva a precisare: «La scuola è stata il mio cammino. Accompagnare i giovani, specialmente ragazze, mi ha dato tanta soddisfazione!»
Dopo l’insegnamento, suor Rosa si è dedicata di più alla spiritualità, impegnandosi con le novizie della sua congregazione come Assistente e continuando a operare con i giovani, secondo il carisma di San Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani.
Don Ezio, in seguito all’incontro avuto con suor Rosita, ha scritto: «Mi impressionano le attenzioni e la cura dignitosa con cui le consorelle e il personale della casa l’accompagnano… Il suo dispiacere di non avere più le forze e le capacità di mettersi al servizio degli altri come prima… La sua umiltà: «Sono stata una missionaria così così, non come quelle dei primi anni!»… Il ricordo nostalgico della sua terra d’origine, anche se in Cile suor Rosa dice di sentirsi come in Italia… Il legame con i suoi parenti e col Centro Missionario, con particolare attaccamento al “vecchio” direttore don Sergio Buzzatti che ricorda con affetto e all’attuale direttore, don Luigi Canal, figlioccio di sua sorella. Non da ultimo, penso al momento dei saluti, quando suor Rosita esita nel lasciarci andare. Diventa silenziosa e triste, e commuove anche noi…».
Edieffe