Il Comitato Beato Marco d’Aviano – che da anni ne promuove la causa di canonizzazione, assieme all’Associazione «Cintamani» Pordenone – ha organizzato per giovedì scorso una giornata cadorina di particolare rilievo. Un viaggio in occasione della riconsegna del restaurato paramento, secondo la tradizione usato dal Beato durante l’assedio di Vienna del settembre 1683, conservato da secoli a Rizzios di Calalzo, sacello voluto da un suo confratello cappuccino, frate Antonio Maria da Rezuos, originario della borgata e che egli arricchì di quadri e dotazioni liturgiche di grande valore, prima fra tutte la pianeta che padre Marco avrebbe indossato nelle giornate in cui organizzava la resistenza cristiana contro l’assedio che rischiava di abbattere l’ultima difesa dell’Europa.
Giovedì 26 luglio alle 17.30 nel municipio di Calalzo di Cadore, sono stati presentati gli «Atti» del convegno sul restauro della pianeta, tenutosi a Pordenone il 19 aprile scorso, che contiene un contributo di Walter Arzaretti sulla figura storica di padre Marco, uno di Marco Perale sul suo inquadramento storico tra Cadore, Bellunese e Friuli e infine una relazione tecnica sul delicato restauro effettuato. Presente una delegazione pordenonese di circa 80 persone, tra i quali padre Giorgio De Luca (originario di Mussoi), oggi guardiano del convento dei Cappuccini di Portogruaro.
La trasferta fa seguito a quella di vent’anni fa, 12 settembre 1998, quando l’allora parroco di Calalzo don Lorenzino Menia accolse i 180 pellegrini di allora. Un anno esatto dopo, il 12 settembre 1999, fu la comunità di Calalzo a muoversi, partecipando col parroco in 50 al pellegrinaggio a Vienna per il terzo centenario della morte del padre Marco, un evento a cui presero parte 700 persone con tutti i vescovi del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale.