Dopo il convegno diocesano degli animatori dei giovani

Facciamo che ci mettiamo!

Sabato 2 dicembre al Centro Papa Luciani

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Davanti a questo invito non si poteva rimanere indifferenti. E così è stato: siamo partiti! Il pomeriggio di sabato 2 dicembre al Centro “Papa Luciani” si è svolto nel migliore dei modi, mettendo in campo tutta la voglia di gurdare avanti e – come già il manifesto suggeriva – di “tirarsi su le maniche”. Oltre settanta i partecipanti, provenienti dalle varie zone della Diocesi e rappresentanti di gran parte di quelle realtà che, pur nelle rispettive differenze, si ritrovano nel comune impegno di lavorare “per” e “con” i giovani nelle nostre parrocchie.

Il lavoro laboratoriale, preparato dalla Commissione e compiuto in gruppi divisi in due fasce (animatori “nuovi” ed “esperti”) si è sviluppato su due nuclei di domande: quali motivazioni portare con sé nell’accompagnare i giovani e con quali mezzi, strumenti guardare avanti progettando il futuro. Interessanti sono stati i frutti di quasi quasi due ore di condivisione: voglia di confronto e di momenti di scambio reciproco, desiderio di una linea guida con appuntamenti formativi, voglia – e questo non era preventivato da chi vi scrive – di trovarsi a pregare insieme…Tutti spunti che non possono cadere nel vuoto, rischiando così di vanificare un’esperieza come questa che proprio sul punto fermo della condivisione si è giocata tutto. Sull’esito dei laboratori si dovrà riflettere, non solo come Ufficio diocesano ma anche come Chiesa diocesana intera, per progettare una Pastorale dei giovani in modo corretto, coerente ed efficace.

La gioia di ridonare lo stesso sorriso ricevuto”: un’ espressione che compariva su uno dei cartelloni di sintesi sotto la domanda sulle motivazioni. E’ il sorriso che crea luce e attraverso questa luce passa qulacosa di più: “voi siete la luce del mondo!” (Mt 5,13). La frase del Vangelo, proclamata nel momento di preghiera che ha collegato il laboratorio alla cena, è stata scandita, commentata dal Vesovo Renato, e “spezzettata” nel bagliore di tanti piccoli lumini accessi da ciascuno. Una luce che illumina e riceve luce dalle altre. Attraverso il dono di un sorriso si diventa davvero Luce per chi cammina a fianco. E di questa luce i nostri giovani- pur nella semplicità- ne son capaci di dare tanta. Basta accorgersene.

Erredienne