8 marzo 2023 - invito alla lettura

Giornata internazionale della donna

Il mensile “Donne, Chiesa, mondo” di questo mese sceglie di scrivere alle donne del Pianeta

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L’origine della “festa” è collegata ad avvenimenti storici tra i quali la rilevante protesta di molte operaie russe che scesero in piazza contro lo zar l’8 marzo 1917, durante la prima guerra mondiale.

Come per altre “giornate” dedicate a specifiche categorie di persone o istituzioni o in memoria di eventi significativi, spesso prevale l’aspetto commerciale o una generica celebrazione in ricordo di individui che si sono distinti nella società, oppure il rinnovato proposito di raggiungere obiettivi di miglioramento sociale e culturale.

Considerando le analisi e i dati statistici riguardanti il genere femminile – condizioni più difficili rispetto all’uomo da affrontare per l’ingresso nel mondo lavorativo, divario stipendiale, discriminazioni e violenze diffuse… – non sembra appropriato usare la parola “festa”, perché toglie l’attenzione a qualcosa di più importante: la condizione della donna, che ha ancora bisogno di riflessione, approfondimento, attenzione da parte di tutti.

Il settimanale Famiglia Cristiana ha curato un dossier che ha riportato tra l’altro la denuncia dell’Osservatorio in difesa di Terre des Hommes e OneDay Group. Ci ha colpito particolarmente un dato e una riflessione:

Le ragazze di oggi fanno fatica a sognare, ma neanche progettano “in grande” il loro futuro. Più della metà delle intervistate, il 53,96%, ritiene che le scelte riguardo agli studi futuri o alla carriera lavorativa, le ambizioni e le passioni vengano limitate dagli stereotipi e retaggi maschilisti. Al secondo posto viene indicata l’assenza di una rete di sostegno, al terzo la mancanza di modelli a cui ispirarsi.

Stereotipi e pregiudizi mettono in luce quanto sia ancora lungo il cammino verso l’affermazione dell’uguaglianza e delle pari opportunità (obiettivo anche dell’Agenza ONU 2030), a dispetto della forza e del coraggio di tante donne in tutti gli angoli del nostro Pianeta.

Hanno avuto una bella intuizione e coraggio anche le rappresentanti di cristianesimo, islam, induismo, ebraismo, buddismo, giainismo, sikhismo, taoismo, confucianesimo, shintoismo, religione tradizionale africana e zoroastrismo: 30 donne di 23 diversi Paesi, che rappresentano 12 tradizioni religiose, si sono incontrate a Roma. L’evento “Donne che costruiscono una cultura dell’incontro interreligioso” ha come obiettivo: conoscersi, confrontarsi, per poi dar vita a una rete globale di donne che favorisca «una riumanizzazione della società».

Papa Francesco, incontrando il comitato di direzione del mensile “Donne, Chiesa, Mondo” – collegato a L’Osservatore Romano – ha esaltato la donna, in quanto capace di parlare insieme tre linguaggi, quello della mente, del cuore e delle mani.

«Le donne hanno una capacità di gestire e di pensare totalmente differente da noi” – ha proseguito il Papa – “e anche, io direi, superiore a noi, un altro modo. Lo vediamo in Vaticano, anche: dove abbiamo messo donne, subito la cosa cambia, va avanti».

Le pagine di marzo 2023 della rivista contengono le lettere di dieci scrittrici italiane, indirizzate alle donne di varie parti del mondo impegnate per la difesa della loro libertà, per un mutamento delle condizioni di vita, per la crescita dei loro Paesi. Donne diverse e distante da noi – evidenzia l’editoriale – ma vicine nel desiderio di vita, di protagonismo attraverso il superamento di barriere culturali e la trasformazione della fatica e del dolore.

Letteratura, poesia, immagini che si commentano da sole, storie di giovanissime donne arricchite dall’opera d’arte di Shamsia Hassani, artista e insegnante afghana, considerata la pioniera della street art afghana. I suoi murales vengono cancellati dalle autorità locali, ma lei non si ferma e manda il suo coraggioso messaggio: «l’arte è più forte della guerra». In questo numero di DCM anche una lettera indirizzata agli uomini firmata da Edith Bruck che evidenzia nella debolezza maschile lo scatenarsi della violenza sulla donna.

Nell’augurare in primis alle insegnanti, alle educatrici, alle donne delle nostre comunità di vivere al meglio questa giornata, invitiamo alla lettura della rivista (allegata in Pdf) che inizia con “cara libertà” …, scorgendo negli sguardi femminili in copertina lungimiranza, compassione, audacia, desiderio di futuro.

Alessandra e Paola