Un grazie corale a padre Pietro Viscolani si è levato dai numerosissimi fedeli che – domenica 3 ottobre, nel santuario di Santa Maria delle Grazie, in Alto Agordino – lo hanno salutato con commozione e tanta riconoscenza per il bene che padre Pietro e tutti i frati minori, che lo hanno preceduto in oltre settant’anni della loro presenza al Santuario, hanno sparso a piene mani.
Lo hanno sottolineato anche il vescovo Renato e tutte le autorità presenti, tra i quali padre Federico Righetti, definitore provinciale con alcuni confratelli, provenienti da Mantova e da Vittorio Veneto, i sindaci di Rocca Pietore e di Alleghe, Andrea De Bernardin e Danilo De Toni.
«È un momento triste, di sofferenza» – ha detto tra l’altro il Vescovo nell’omelia – per poi mettere in evidenza la realtà ecclesiale, e non solo, che è fortemente cambiata in questi anni per la mancanza di vocazioni, che non permettono di assegnare a ogni parrocchia un parroco. Ha spiegato le modalità e i passaggi che sono stati alla base degli avvicendamenti che hanno comportato il passaggio di numerosi parroci ad altra parrocchia e ad altri incarichi. Lo aveva già fatto con le comunità di Alleghe, Santa Maria e Caprile la settimana scorsa. Ha fatto poi appello, perché non venga meno la speranza nella prospettiva che, dalle difficoltà, possono nascere nuove opportunità di incontro, di condivisione di responsabilità sia in ambito ecclesiale sia in quello laico.
Al termine della santa Messa, hanno preso la parola i sindaci: ciascuno di loro hanno espresso a padre Pietro il ringraziamento di tutta la comunità civile e, come segno tangibile, gli hanno offerto un artistico crocifisso.
Padre Righetti, a nome di tutta la comunità dei frati minori, ha consegnato alla signora Francesca Dalla Rocca un attestato, quale ringraziamento perché durante la pandemia si è presa cura dei padri, li ha seguiti nella malattia, un impegno che è andato oltre il solito, sia in chiesa sia in canonica. Proprio a Lei il coro San Biagio di Alleghe, che ha reso più solenne la santa Messa, ha dedicato il canto mariano “Ave o Vergine” in lingua friulana.
Celestino Vallazza