I santi Pietro e Paolo apostoli

Una venerazione significativa per la comunità cristiana

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Il calendario liturgico indica per il giorno 29 giugno la solennità dei santi Pietro e Paolo apostoli. Per richiamare il valore di questa ricorrenza il Messale Romano in uso prevede oltre alla santa Messa del giorno anche dei testi per la “Messa vespertina della vigilia”, la sera del 28 giugno.

L’attenzione dei singoli fedeli e della comunità cristiana era richiamata, fino al 1977, dal riconoscimento di festività dato dalla società civile. Ora l’attenzione deve essere più forte senza questo richiamo. Il valore di questa celebrazione risale alle origini della cristianità.

La sintesi della loro vicenda

Il Messale nei brevi cenni che riporta per ogni santo ne riassume così, nell’ultima revisione la loro vicenda di apostoli.

Simone, pescatore di Betsaida, uno dei primi discepoli di Cristo (cf. Mc 1,16-20), viene scelto come il «primo» (Mt 10, 2) tra i Dodici. Cambiando il suo nome in Pietro, Gesù gli affida l’incarico di confermare i fratelli nella fede e di pascere il gregge della sua Chiesa (cf. Mt 16, 13-19; Lc 22, 31-32; Gv 21, 15-19).
Paolo di Tarso, conquistato da Cristo sulla via di Damasco (cf. At 9, 1-19; Fil 3, 12), consacra tutto se stesso a servizio dell’intelligenza e dell’annuncio dell’esistenza nuova che egli vive in Cristo Gesù suo Signore (cf. Ef 3, 1-4; 1 Cor 9, 16; Rm 6, 4; Gal 2, 20).
Entrambi gli apostoli, che «in modi diversi hanno radunato l’unica famiglia di Cristo» (Prefazio), sigillarono la loro testimonianza a Cristo con il martirio a Roma, negli anni sessanta del primo secolo. Nella Depositio martyrum (336) sono ricordati insieme il 29 giugno.

L’iconografia, presente soprattutto nelle chiese, li presenta con caratteristiche della loro vita e con il richiamo alla modalità del loro martirio: il tradimento (richiamato dal gallo) per Pietro accanto alla croce capovolta con la quale è stato martirizzato; l’annuncio della Parola (richiamata dal libro sacro) e la spada per indicare la decapitazione (lui che era cittadino rimano), con la quale ha subito il martirio.

I testi delle preghiere della Liturgia

Un’apprezzabile sintesi della identità dei due santi è data dalle parole del Prefazio proposto per la solennità. Si afferma la loro originalità e complementarietà.

«…Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli: Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescatore di Galilea, che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d’Israele, il maestro e dottore, che annunciò la salvezza a tutte le genti. In modi diversi hanno radunato l’unica famiglia di Cristo e, associati nella venerazione del popolo cristiano, condividono la stessa corona di gloria…».

Queste le due preghiere colletta della Messa vespertina della Vigilia e della Messa del giorno.

«Signore Dio nostro, che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo hai dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana, per loro intercessione vieni in nostro aiuto e guidaci nel cammino della salvezza eterna».

«O Dio, che ci doni la grande gioia di celebrare in questo giorno la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa’ che la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli, dai quali ha ricevuto il primo annuncio della fede».

Santi modelli di vita

I santi Pietro e Paolo non sono solo figure da celebrare e da venerare, sono soprattutto modelli da imitare. La conoscenza diffusa delle loro vicende personali e apostoliche può accompagnare l’esperienza cristiana dei discepoli del Signore Gesù. La diversa impostazione dell’annuncio, pur nella stessa fedeltà al Vangelo di Cristo diventa proposta, oggi, della ricerca di una sintonia con i linguaggi attuali per mediare la proposta del Signore Gesù. La loro fedeltà fino al martirio, pur nell’incertezza dei dettagli storici, può essere per i discepoli del Signore forza e incoraggiamento nella testimonianza, anche quando questa richiede il dono della propria vita. Pietro e Paolo, santi da venerare perché colonne della Chiesa; santi da imitare nel loro impegno di annuncio e di testimonianza del loro incontro con Cristo Gesù Signore.

Giuliano Follin