Con senso di profonda amicizia do a nome mio e di tutte le comunità della nostra Diocesi di Belluno-Feltre il più vivo benvenuto a voi, ospiti e turisti di quest’estate 2019!
Percorrendo le nostre vallate, così uniche e particolari nel loro superbo paesaggio, non si può non restare colpiti da cosa resta di quella straordinaria, per non dire sconvolgente, furia della natura che nei giorni del 28 e 29 ottobre scorsi ha funestato la nostra terra dolomitica, e non solo: boschi completamente divelti; massi, frane in movimento; costruzioni e strade da sistemare. Tutti segni di una bellezza fragile, per certi aspetti sfigurata – anche in maniera irreversibile – ma non certo perduta. La laboriosità della nostra gente, insieme ad un concorso di solidarietà davvero incoraggiante, hanno dato avvio ad un lento ma promettente processo di ripristino. Rimane comunque la nostra responsabilità nei confronti di questo immenso dono, il Creato, di cui dobbiamo sentirci tutti umili custodi.
«Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea».
Risuonino come monito queste parole di Papa Francesco contenute nella “Laudato sì”; rappresentino un forte auspicio e un duplice augurio: quello di vivere la bellezza della montagna con fraterno rispetto; quello di sperimentare, attraverso la condivisione e la distensione delle ferie, la bellezza del relazionarsi con il mondo e fra di noi seguendo il vero Bene.
Nella pace che il Signore non cessa mai di donarci, buona estate!
+ Renato, vescovo