Il segno del vero amore
«Quel bacio che dura una vita. Una vita appesa a un filo che non si spezza», potevamo leggere il 9 gennaio sul sito de Il Giornale. L’articolo continuava: «Lui e lei. Marito e moglie. Lui 72 anni. Lei 74. Lui ricoverato in semintensiva, lei in malattie infettive. Da quando hanno contratto il Covid non avevano più avuto alcun tipo di relazione, nemmeno un abbraccio, una stretta di mano, un qualcosa che ti facesse intendere che: ci sono io al tuo fianco – non temere. Niente. Niente di niente. Il Covid ti ammazza di solitudine. Ma loro più forti, più forti della morte, ieri all’ospedale di Cittadella si sono reincontrati, si sono riabbracciati, si sono cercati; le mani che si cercano, che si tendono, che si cercano ancora dopo anni, e quel bacio, quel bacio sulla mascherina lungo una vita. Quel bacio come fosse il primo…».
Antonia e Italo così dimostrano il loro grande amore. Senza tante parole testimoniano uno dei “segni” di cui parla Gesù, l’amore quello vero, il linguaggio più eloquente del suo Vangelo.
Parleranno lingue nuove
A questa storia tenera fa eco un altro racconto che parla il linguaggio dell’amore, lo stesso di Dio Amore. «Un anziano signore – racconta un operatore sanitario – arrivò alle 8.30 per rimuovere dei punti di sutura dal pollice. Aveva fretta dato che aveva un appuntamento alle 9.00. L’ho fatto accomodare. Ci sarebbe voluta più di un’ora prima di occuparsi di lui. L’ho visto controllare l’orologio con ansia e ho deciso di verificare la sua ferita. Era guarita bene, quindi ho parlato con un medico per rimuovere i punti. Mentre mi prendevo cura della ferita, gli ho chiesto se avesse un altro appuntamento medico, vista la fretta. Mi ha detto di no, ma che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie. “Mia moglie si trova in quella casa da un po’ di tempo, poiché è affetta dal morbo di Alzheimer”. Gli ho chiesto: “Ma sua moglie si preoccupa se lei arriva in ritardo?” Mi ha risposto: “Non mi riconosce più da cinque anni”. Ho esclamato: “E ancora va ogni mattina, anche se non sa chi è lei?” Lui ha sorriso e ha detto: “Lei non mi riconosce, ma io so ancora chi è!” Mi sono detto: “Questo è il genere di amore che voglio nella mia vita!”».
Gesù: «Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono… parleranno lingue nuove…» Il vero amore è lingua nuova, l’unica comprensibile ovunque e in ogni tempo, che provoca anche miracoli.
Il linguaggio che scaccia i demoni
Dino Semplici (pseudonimo) racconta: «Mentre sfogliava i suoi “dossier” matrimoniali, il diavolo notò con dispetto che c’era ancora una coppia, sulla terra, che filava d’amore e d’accordo. Decise di fare un’ispezione. Si trattava in realtà di una coppia comune: eppure sprigionava tanto amore che attorno a essa pareva ci fosse un’eterna primavera. Il diavolo volle conoscere il segreto di quell’amore. “Nessun segreto!” gli spiegarono i due. “Viviamo il nostro amore come una gara: quando uno dei due sbaglia, è l’altro che se ne assume la colpa; quando uno dei due fa bene, è l’altro che ne ha le lodi; quando uno dei due soffre, è l’altro che ne ha consolazione; quando uno dei due gioisce, è l’altro che ne ricava piacere. Insomma, facciamo sempre a chi arriva per primo!” Al diavolo tutto ciò parve scemo e se ne andò senza far loro del male».
Logico che i segni che profetizzava Gesù, quelli che accompagnano coloro che credono, siano considerati scemenze da chi non vuole o non può capire! Figuriamoci se l’Uomo intelligente e studiato può credere ai demòni e ai miracoli! Non importa! Noi cristiani dobbiamo testimoniare il Vangelo oggi, spesso controcorrente, mentre il Signore agisce con noi e conferma la Parola con i segni che la accompagnano.
Per riflettere
- La tua Ascensione, Signore, mi colma di gioia perché è finito per me il tempo di stare a guardare ciò che fai e comincia il tempo del mio impegno…
- La vera lingua nuova, che tutti capiscono, è quella dell’amore: quando uno ama per davvero lo si comprende. Ma quando non ci si ama, anche se si parla la stessa lingua, non ci si capisce.
(foto dal sito citato)