Il 31 marzo ricorre l'anniversario della morte

In memoria di mons. Vincenzo Savio

Alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo I, richiamiamo l’intuizione per cui venne avviato il processo canonico

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Monsignor Vincenzo Savio – di cui ricorre il 18° anniversario della morte – nel 2002 mi chiese di fungere da vice-postulatore per la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Papa Luciani, introdotta il 23 novembre 2003.

Mi ha sempre colpito la motivazione che portava: lui, che proveniva da altra Regione, si era trovato di fronte a una realtà ecclesiale – la nostra diocesi – segnata da grandi figure in fama di santità. Secondo il vescovo Vincenzo, l’avvio della causa di beatificazione e canonizzazione di Papa Luciani avrebbe potuto aiutarci a guardare l’entroterra umano e cristiano (famiglie, sacerdoti, comunità, storia locale), in cui era nata e cresciuta questa luminosa figura di sacerdote, di vescovo, di pontefice, a lasciarci interiormente interrogare e a prendere coraggiosi impegni per la nostra vita cristiana.

Personalmente, credo davvero che qualcosa di bello deve sgorgare nel nostro animo se guardiamo attentamente e ci accorgiamo che da questa nostra terra bellunese sono sorte, praticamente nello stesso periodo storico, due altre grandi figure di cui è in corso il processo di beatificazione: padre Romano Bottegal di Lamon e Padre Felice Cappello, agordino. Forse il Signore ha veramente qualcosa da trasmetterci attraverso queste persone, che hanno segnato la vita dei nostri paesi e della nostra diocesi.

Allora, il fatto di essere giunti alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo I, lungi dall’essere solo e semplicemente un onore per noi tutti, diventa momento prezioso di grazia e occasione di lode al Signore. E con il vescovo Vincenzo possiamo dire anche noi, in tutta verità, di essere «senza misura contenti di Dio», che opera meraviglie in chi lo cerca con cuore sincero.

don Giorgio Lise