È stato celebrato mercoledì 28 dicembre, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire a Postioma di Paese (Treviso), il funerale di padre Mario Sartor, sacerdote cappuccino. Padre Mario è morto la vigilia di Natale a Rovereto, aveva 88 anni e per 24 anni ha operato a Mussoi, comunità della città di Belluno fra le più popolose della diocesi di Belluno-Feltre. Padre Mario lascia la sorella suor Rosita e due fratelli, Leone e Paolo.
Il bollettino della parrocchia di Santa Maria Immacolata di Mussoi gli ha dedicato un’edizione speciale, ricca di fotografie e ricordi. Nacque a Paese il 4 luglio 1934, figlio di Francesco e Armida Giandon. Nella sua numerosa famiglia contadina Mario conobbe Gesù e scoprì la fede. Già da giovane decise di seguire l’esempio di san Francesco e di entrare nell’Ordine dei Frati Cappuccini: vestì l’abito il 1° agosto 1950, nel 1955 la professione perpetua e solenne. Sacerdote dal 1959, inizialmente operò al Redentore, a Venezia, poi l’arrivo a Mussoi nel 1984, cappellano, guardiano del Convento e infine parroco. «Ero spaesato», raccontava parlando del suo approdo tra le Dolomiti, «perché il bellunese è una persona che fa fatica a chiedere, è un po’ chiuso».
Il catechismo, la Messa domenicale, le visite alle famiglie, la mensa dei poveri, le attività estive alla casa parrocchiale di Pecol in Zoldo sono gli ambiti che l’hanno visto più attivo, nell’incontro con migliaia di persone. Resterà il ricordo della sua profonda fede, dell’amore per Cristo che diventava amore per il prossimo, dai bambini dei campi scuola agli anziani malati.
Luigi Guglielmi