Insegnante e formatore

In morte di don Angelo Secolini

Avrebbe presto compiuto 96 anni

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Poco prima di compiere 96 anni è morto verso le 13 di oggi (23 gennaio), a casa «Padre Kolbe» di Pedavena, don Angelo Secolini. Era nato a Castion il 13 febbraio 1922 e aveva studiato nel Seminario Gregoriano di Belluno, negli anni del vicerettore don Albino Luciani. Fu ordinato sacerdote il 1° luglio 1945. Fin da subito la sua vita sacerdotale fu riempita da due passioni che lo avrebbero accompagnato fino a che la vecchiaia non avrebbe avuto ragione delle sue capacità, ma mai del suo entusiasmo: i giovani e la scuola. All’indomani dell’ordinazione continuò fino alla laurea gli studi letterari, filosofici e teologici già iniziati durante gli anni di formazione e iniziò l’insegnamento sia ai seminaristi liceali che teologi. Contemporaneamente, nel 1945, fu subito nominato assistente diocesano, per Belluno, dell’Azione cattolica giovanile (fino al 1967), dell’Asci (Associazione scout cattolici italiani) fino al 1948, della Fuci (Federazione universitari cattolici italiani, fino al 1967). Al 1950 risale la nomina a consulente dell’Unione cattolica insegnanti medi (Uciim), che tenne fino al 1987 e nello stesso 1950 iniziò l’insegnamento della religione al liceo classico «Tiziano» di Belluno che continuò, sempre circondato dalla stima di alunni e colleghi docenti, fino al 1980. Fu preside dei corsi teologici del Seminario dal 1972 al 1977. Nel frattempo i corsi liceali per i seminaristi si erano aperti ai ragazzi e alle ragazze diventando il liceo classico paritario «Alvise Lollino», di cui assunse la presidenza, succedendo a Guido Pellegrini, nel 1977; un incarico che tenne fino al 1997.

Dal 1945 e fino al 1950, fu assistente provinciale delle Associazioni cattolici lavoratori italiani (Acli). Dal 1973 è stato canonico teologo della Cattedrale ed era Cappellano di Sua Santità dal 1992. Non va dimenticato il suo impegno nella diffusione della Parola di Dio, anche tramite i microfoni di Radiopiave, ai quali dettò assiduamente, settimana dopo settimana, il commento alla Parola di Dio della domenica.

Cresciuto e formato prima del Concilio Vaticano II, don Angelo Secolini, così come altri sacerdoti bellunesi, si entusiasmò alle prospettive ecclesiologiche e pastorali che i padri conciliari via via approvavano e se ne fece comunicatore in diocesi; sotto gli episcopati del vescovo Muccin e del vescovo Ducoli fu don Secolini a organizzare gli incontri di aggiornamento per il clero, i seminaristi e i diaconi, che divennero noti con il nome di «Cattedra del Concilio». Don Angelo ricordava inoltre con grande trasporto i giorni in compagnia di moltissimi giovani degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso trascorsi nella Villa gregoriana di san Marco, nei campiscuola dell’Azione cattolica. Ricordava poi, fino agli ultimi giorni, il suo passato di docente e di preside e vedeva nella scuola uno dei sistemi di relazioni più sani e coinvolgenti per lo sviluppo dell’uomo. L’affetto e la stima di cui gli alunni di ogni generazione, fino agli anni Novanta, lo hanno circondato, non privi di una certa benevola ironia per alcuni tratti caratteriali, testimoniano di come questa fiducia nella scuola abbia coinvolto molti suoi allievi.

I funerali saranno presieduti dal vescovo Renato venerdì 26 gennaio alle ore 15 nella Basilica Cattedrale di Belluno. Il giorno prima, 25 gennaio, alle 17.30, nella chiesa parrocchiale di Castion sarà recitato il rosario. La salma verrà deposta nel Cimitero di Prade, nella tomba dei sacerdoti bellunesi.