Le celebrazioni della Settimana santa e il rito della riconciliazione in tempo di pandemia

In vista della Settimana santa

Lettera del Vescovo alle comunità parrocchiali, ai presbiteri, ai diaconi

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Viene diffusa oggi, sabato 6 marzo, una lettera che il Vescovo indirizza alle comunità parrocchiali, ai presbiteri e ai diaconi della diocesi in vista delle prossime celebrazioni pasquali. Non vuole essere solo un lista di indicazioni e prescrizioni, anche se non manca l’invito alla precisione e alla determinazione nell’applicazione delle norme di prevenzione e di igienizzazione. Ma non manca soprattutto un invito alla speranza, che riprende le parole che papa Francesco ha pronunciato venerdì 5 marzo incontrando i cristiani di Baghdad: «Sappiamo quanto sia facile essere contagiati dal virus dello scoraggiamento che a volte sembra diffondersi intorno a noi. Eppure il Signore ci ha dato un vaccino efficace contro questo brutto virus: è la speranza. La speranza che nasce dalla preghiera perseverante e dalla fedeltà quotidiana al nostro apostolato. Con questo vaccino possiamo andare avanti con energia sempre nuova, per condividere la gioia del Vangelo, come discepoli missionari e segni viventi della presenza del Regno di Dio, Regno di santità, di giustizia e di pace». E ancora, «in quella terra martoriata, Francesco ha invitato alla testimonianza evangelica: “Non dimentichiamo mai che Cristo è annunciato soprattutto dalla testimonianza di vite trasformate dalla gioia del Vangelo”».

E in conclusione il Vescovo aggiunge: «Unisco a questo lungo richiamo un augurio di “bontà pasquale” che rivolgo a tutte le comunità cristiane della diocesi, ai loro presbiteri, al vescovo Giuseppe, alle tante persone che nei modi più diversi operano in esse, ai diaconi permanenti, alle religiose e religiosi, ad ogni famiglia e a ciascuno che abbia qualche motivo di sofferenza».


Riassumiamo le varie indicazioni, che possono essere lette meglio nel dettaglio:

1. La programmazione delle celebrazioni. «Fin dove è possibile invitiamo i fedeli alla partecipazione in presenza, anche prevedendo qualche celebrazione oltre gli orari soliti, soprattutto quando la capienza delle chiese è ridotta».

Quando alla trasmissione delle celebrazioni, viene evidenziato: «Sia la Congregazione per il Culto sia la Segreteria della CEI scoraggiano il moltiplicarsi delle trasmissioni via streaming e chiedono che ciò non diventi la consuetudine di partecipazione alla liturgia; invece, suggeriscono che siano trasmesse in diretta – per chi sarà impedito alla partecipazione in presenza – le celebrazioni diocesane presiedute dal vescovo, accanto a quelle presiedute da papa Francesco. Per questo indichiamo qui gli orari di tali celebrazioni diocesane, dalla Cattedrale con il servizio di Telebelluno:

  • martedì santo 30 marzo, ore 17.00: Celebrazione della Riconciliazione
  • giovedì santo 1 aprile, ore 9.00: Santa messa del Crisma
  • venerdì santo 2 aprile, ore 18.00: Liturgia della Passione del Signore
  • sabato santo 3 aprile, ore 20.00: Veglia pasquale.

2. Preghiera e riti domestici. «In particolare per le famiglie con ragazzi che sono nel cammino di Iniziazione cristiana, l’Ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi e l’Ufficio di pastorale della famiglia offrono le tracce e i suggerimenti per questi momenti in famiglia». Saranno resi disponibili per tempo su questo sito. Ma – osserva il Vescovo – «sarebbe buona cosa non escludere totalmente la partecipazione in presenza almeno all’Eucaristia di Pasqua. Comporre insieme, con semplicità e fiducia, queste due dimensioni può aiutare molto l’esperienza di fede».

3. Più dettagliate sono le indicazioni sul Sacramento della Riconciliazione, considerando anche la possibilità della terza forma straordinaria con l’assoluzione generale, già attuata prima di Natale.

4. Altre indicazioni vengon offerte per il servizio dei ministranti e dei cantori, nel rispetto dei protocolli vigenti.

5. Ancora sulle visite in casa e i sacramenti agli ammalati, l’indicazione di «limitare al massimo tali visite» e di «rispettare scrupolosamente le norme sanitarie. Si favorisca il fatto che siano i familiari a portare la Comunione pasquale in casa, accordandosi con loro, prima della celebrazione dell’Eucaristia a cui partecipano e offrendo loro indicazioni per tale rito».

6. «La tradizionale benedizione delle famiglie sia sospesa fino a nuove indicazioni. Si vada soltanto se c’è una richiesta specifica di una famiglia, in situazioni particolari».

7. Seguono le indicazioni sulle Messe di prima comunione e sulla celebrazione della Confermazione.

8. Infine alcune indicazioni diocesane per le celebrazioni della Settimana Santa, dalla domenica delle Palme fino alla veglia pasquale. In particolare si precisa che per le celebrazioni di Via Crucis e altre forme di pietà popolare «sono vietate dalle normative tutte le forme esterne alla chiesa e che prevedano momenti processionali». Stanti le norme sul coprifuoco, «nessuna celebrazione, nemmeno la Veglia pasquale, potrà iniziare oltre le ore 20.00», in modo da permettere il rientro a casa per le 22.00.