Dal sito della CEI “Uniti nel dono”

La cosa più semplice, più difficile, più bella

L’esperienza di Danta e San Nicolò, dove don Fabio anima una cooperativa di comunità che sta aiutando questo territorio a non morire

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«Camminare insieme è la cosa più semplice, a volte la più complicata… certamente la più bella». Parola di don Fabio Fiori, parroco di Danta di Cadore e San Nicolò di Comelico. È lui l’anima di una cooperativa di comunità che sta aiutando la gente a rimanere nel proprio paese e questo territorio meraviglioso a non morire.

Ci sono anziani come Giandomenico, di mestiere scultore, o come Teo, che in chiesa non ci va ma crede nella bontà di questo mondo. Ma ci sono anche giovani come Laura, Giulia, Simone, Davide, Gianluca. Giornalista, quest’ultimo, rimasto bloccato qui dal lockdown al termine di una vacanza e che alla fine qui, tra queste montagne meravigliose, ha scelto di rimanerci. «La nostra forza – spiega Gianluca – è quella di lavorare sulle piccole abitudini quotidiane, quelle che fanno la differenza. Per una comunità come questa non avere pane fresco ogni mattina, non avere un luogo dove prendere il caffè con gli amici la sera, era un grande problema». «Non c’erano più neanche i giornali – aggiunge Giandomenico – e invece adesso con la cooperativa si trova un po’ di tutto».

Tutto nasce dalla caparbietà di don Fabio, 45 anni, parroco che non ci sta a vedere il suo piccolo gregge disgregarsi e intristirsi. Nel 2019, ispirato da una esperienza di “cooperativa di comunità” di cui ha letto qualcosa, chiama a raccolta i suoi parrocchiani, chiede il permesso al suo Vescovo e si lancia in questa avventura. Un’impresa che poco a poco restituisce anche alle persone più sole e demotivate il gusto dello spendersi per gli altri e che comincia a porre un freno a quel processo, che sembrava irreversibile, di spopolamento e abbandono di questo angolo di paradiso.

«La nostra forza è il lavoro volontario che in tanti possono mettere a disposizione del bene comune» – spiega Simone, che della cooperativa “Alberi di Mango” è il presidente. «Un nome non casuale, quello che hanno scelto per la cooperativa: piantare alberi di mango è un gesto di speranza e di lungimiranza, perché chi li pianta difficilmente ne vedrà i frutti. Ma ne mangeranno le generazioni future!».

Ecco allora che don Fabio è il primo che puoi trovare dietro al bancone del bar che ha riaperto, a lavare i bicchieri o a fare un caffè: «Lo stare con la gente comincia dai gesti più semplici». Intanto, però, è lui che sta dando la forza a questi ragazzi di cominciare a pensare che, una volta acquisite le giuste competenze, i loro sogni possano essere realizzati anche qui: a un passo dal cielo.

(di Stefano Proietti – interviste, immagini, musica e regia del video di Giovanni Panozzo)

La cosa più semplice, più difficile, più bella. A un passo dal cielo.