La devozione al Sacro Cuore di Gesù

La religiosità popolare la mantiene viva ancora ai nostri giorni

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

La terza solennità del Signore nel tempo ordinario è denominata “Sacratissimo Cuore di Gesù”. Il calendario liturgico la colloca nel terzo venerdì dopo la Pentecoste, il venerdì seguente la domenica nella quale si celebra il “Corpus Domini”. Quest’anno 2021, la data nella quale la celebrazione liturgica è collocata corrisponde al venerdì 11 giugno.

Significato e origine storica della festa

Il significato teologico di questa celebrazione è ben riassunto nel libro Direttorio su pietà popolare e liturgia al n. 166: «Intesa alla luce della divina Scrittura, l’espressione “Cuore di Cristo” designa il mistero stesso di Cristo, la totalità del suo essere, la sua persona considerata nel suo nucleo più intimo ed essenziale: Figlio di Dio, sapienza increata; carità infinita, principio di salvezza e di santificazione per l’intera umanità. Il “Cuore di Cristo” è Cristo, Verbo incarnato e salvatore, intrinsecamente proteso, nello Spirito, con infinito amore divino-umano verso il Padre e verso gli uomini suoi fratelli». La devozione al Cuore di Cristo ha un suo solido fondamento nella Scrittura e ha alimentato la devozione popolare che ancora oggi, anche se in misura minore rispetto al secolo scorso, ne fa una delle espressioni più diffuse e amate della pietà popolare.

La devozione si è sviluppata nel Medioevo ha approfondito il mistero del Cuore di Cristo nel quale, come afferma il documento sopracitato (al n. 169) «approfondirono il mistero del Cuore di Cristo, in cui videro la “casa di rifugio” ove ripararsi, la sede della misericordia, il luogo per l’incontro con lui, la sorgente dell’infinito amore del Signore, la fonte dalla quale sgorga l’acqua dello Spirito, la vera terra promessa e il vero paradiso».

Nell’epoca moderna il culto al Sacro Cuore trovò dal sec. XVII un incremento dalle rivelazione alla mistica Margherita Maria Alacoque (+1690). Del culto liturgico fu promotore san Giovanni Eudes (+1680). Del Cuore di Cristo vengono annunciate: l’umiltà, la mansuetudine, l’amore tenero e misericordioso.

Approvazione e diffusione nella Chiesa

Nella storia della Chiesa tre encicliche diventano riferimento per la devozione al Sacro Cuore. Annum sacrum di Leone XIII, nel 1899; Miserendissimus Redemptor di Pio XI, nel 1928; e, documento fondamentale, Haurietis Aquas di Pio XII, nel 1956. Anche i papi Paolo VI e Giovanni Paolo II intervennero con dei documenti sulla devozione al Sacro Cuore.

Nel secolo scorso molte chiese sono state dedicate al Sacro Cuore. All’interno degli edifici sacri furono collocate statue che richiamavano nella loro realizzazione questo Cuore oggetto della devozione, spesso con sistemazioni in altari dedicati a questa immagine-raffigurazione. Nelle Famiglie cristiane hanno trovato collocazione in posti significativi della casa litografie raffiguranti Gesù, con il cuore con fiamma di fuoco, trafitto e coronato di spine. Anche diversi stati hanno ufficialmente proclamato la loro consacrazione o affidamento particolare al Sacro Cuore.

Espressioni devozionali e liturgiche

Si diffuse la pratica dei primi nove venerdì del Mese, come risposta alla promessa fatta a santa Margherita di garanzia di una perseveranza finale. Vennero diffuse le Litanie del Sacro Cuore e l’atto di riparazione. Questo aspetto particolare della devozione che richiama un atto di amore particolare delle persone rispetto alle offese fatte da comportamenti non secondo il Signore. Il mese di giugno venne dedicato a questa devozione con la recita della “Coroncina al Sacro Cuore” e delle litanie.

I testi liturgici comprendono la Liturgia della parola nei tre anni con particolari richiami ad aspetti della devozione. Testi delle preghiere e il prefazio sottolineano concetti teologici e di spiritualità della solennità. Riporto il nucleo centrale del prefazio che così riassume il senso della celebrazione: «Innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza».

I tre temi annunciati dalle letture bibliche, si possono così riassumere. Per l’anno A: Cristo è la rivelazione dell’amore del Padre; per l’anno B (per quest’anno) con il Vangelo del cuore trafitto sulla croce viene annunciato l’amore del Padre manifestato in Gesù; nell’anno C viene richiamata la misericordia e la sollecitudine del Padre attraverso l’azione di Gesù, Buon Pastore.

Tre nuove collette richiamano altri aspetti della devozione per la spiritualità cristiana: «O Dio fedele e misericordioso che hai mandato nel mondo il tuo figlio, perché gli uomini abbiano la vita, fa’ che alla scuola di Cristo, mite e umile di cuore, impariamo ad amarci gli uni gli altri, per dimorare in te che sei l’amore» (Anno A); «Padre di infinita tenerezza, che sempre sostieni i tuoi figli e li nutri con la tua mano, donaci di attingere dal Cuore di Cristo trafitto sulla croce la sublime conoscenza del tuo amore, perché, rinnovati con la forza dello Spirito, annunciamo a tutti gli uomini le ricchezze della tua grazia» (Anno B); «O Dio, pastore buono, che dimostri la tua onnipotenza nel perdono e nella compassione, raduna i tuoi figli dispersi e ristorali al torrente della tua grazia che sgorga dal cuore del tuo figlio, perché sia festa grande nell’assemblea dei santi» (Anno C).

Giuliano Follin