THAILANDIA – Don Graziano, Vicario Generale della nostra diocesi, visita i nostri missionari

La missione è un dono anche per la nostra diocesi

Lo scambio fra le Chiese immette nuova linfa nell’impegno missionario delle comunità cristiane

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Dopo esitazioni, ripensamenti e ripetuti inviti di don Bruno Soppelsa, finalmente è maturata la decisione di accogliere la proposta e di partire per l’avventura in Thailandia, vissuta dal 19 gennaio al 1 febbraio. Condivido il racconto sintetico dell’esperienza, confidando che possano nascere in altri il desiderio e il proposito di vivere questa arricchente opportunità.

I missionari delle diocesi del Triveneto

Una ventina di ore di viaggio. Partenza da Venezia, scalo a Doha in Qatar, nel Golfo Persico, poi Bangkok, la capitale, e infine Chiang Mai, a nord della Thailandia fra le montagne. Per fare che cosa? Per far visita a cinque missionari delle Diocesi del Triveneto che operano in quelle terre, ascoltare i loro racconti, vedere la realtà umana, culturale e religiosa nella quale sono immersi e infine fare con loro una settimana di Esercizi spirituali. Proposta che da alcuni anni si ripete e che ha visto la partecipazione di un buon numero di presbiteri veneti e di alcuni bellunesi.

Quest’anno eravamo un gruppo di otto preti, tre da Venezia, tre da Padova e due da Belluno-Feltre, don Bruno De Lazzer e il sottoscritto. La maggior parte superava i 70 anni e alcuni anche gli 80, ma tutti hanno dimostrato entusiasmo e vitalità esemplari, superando stanchezza e disagi con grande spirito.

In missione fra le montagne del Nord

Non abbiamo visitato la confusione urbana della capitale, né le famose spiagge del sud, ma siamo saliti direttamente fra le montagne del nord, dove vive povera gente, fra cui numerosi cristiani fuggiti a persecuzione e miseria dai paesi vicini, dalla Cina, dal Laos o dalla Birmania, fedeli da sostenere nella fede in un ambiente quasi totalmente buddista. Proprio qui operano i nostri missionari, svolgendo un lavoro delicato e prezioso di presenza umana e di testimonianza cristiana che matura lentamente, offrendo un aiuto concreto e molto apprezzato alle chiese locali nelle zone più difficili del territorio. Nella parrocchia di Lamphun, di più recente costituzione, in ambiente urbano, operano don Attilio di Padova e il nostro don Bruno; in quella di Chae Hom, inserita in una zona collinare e agricola, nata da alcuni decenni, operano don Bruno e don Raffaele di Padova; a questi si aggiunge don Ferdinando di Vicenza che sta studiando la lingua a Bangkok.

Abbiamo fatto visita a piccole comunità cristiane composte da persone provenienti da diversi gruppi etnici, sparse prevalentemente fra le montagne, nonché ai centri pastorali curati dai missionari con l’aiuto dei catechisti, che accolgono bambini e ragazzi durante la settimana per permettere loro di andare nelle vicine scuole con maggiore comodità e ricevendo una formazione adeguata. Con i cristiani delle diverse realtà visitate abbiamo celebrato la Messa e condiviso momenti davvero belli e significativi di incontro, di festa e di scambio amichevole.  Abbiamo sperimentato una presenza di chiesa modesta nel numero, ma significativa nell’impegno, soprattutto sul versante dell’istruzione e del lavoro per i giovani, con l’importante sostegno delle adozioni a distanza. Non di minor interesse sono stati il contatto con il mondo buddista, la visita dei suoi splendidi templi e l’incontro con i monaci e la loro spiritualità.

Un’esperienza di spiritualità

Giornate intense e significative sono state infine quelle dedicate al silenzio, alla meditazione e alla preghiera nella seconda settimana di permanenza. Gli Esercizi spirituali, guidati dal Vicario generale della Diocesi di Concordia-Pordenone, don Orioldo Marson, e condivisi con i missionari nel grande complesso dei Gesuiti a Chiang Mai, ci hanno permesso di ripercorrere l’itinerario umano, spirituale ed apostolico di San Paolo, ricavandone spunti e riflessioni interessanti e stimolanti per il nostro ministero. Abbiamo avuto anche l’opportunità di una fraterna condivisione con i missionari per capire e approfondire ulteriormente il significato e le dinamiche della loro attiva presenza in Thailandia, oltre a ricevere altri chiarimenti e informazioni sulla cultura e la religiosità locale.

La missione è un dono anche per noi

Sono rientrato davvero contento dell’esperienza vissuta e soprattutto consapevole che quella presenza è un dono per le Chiese del Triveneto e quindi anche per la nostra Diocesi, un innovativo esperimento missionario per tutta la Chiesa in quel continente asiatico ancora poco conosciuto e spesso considerato ostico e impenetrabile. Da esso può derivare un salutare scambio fra Chiese, sempre proficuo per immettere nuova linfa nell’impegno missionario delle comunità cristiane vicine e lontane e comunque sorelle nella fede.

Per questo ritengo che quella in Thailandia sia una missione che ci riguarda direttamente, nata da un progetto condiviso della Conferenza episcopale triveneta e che ci fa sentire in comunione con don Bruno, unico nostro prete diocesano “fidei donum”, da portare nel cuore e nella nostra preghiera.

don Graziano Dalla Caneva