31 maggio - solennità di Pentecoste

Pentecoste: evento-dono che manifesta la Chiesa di Cristo

Ricevuto lo Spirito Santo, gli Apostoli iniziarono l’annuncio del Vangelo

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L’immagine più familiare della Pentecoste è quella degli undici Apostoli con Maria, Madre di Gesù, nel Cenacolo. Il segno della Pentecoste, effusione dello Spirito Santo, è richiamato e rappresentato dalle fiammelle sul loro capo. Rappresentazione sintesi di un evento che segna il passaggio da una esperienza religiosa caratterizzata dalla presenza fisica di Gesù a una presenza spirituale dello stesso. Il dono da Lui promesso, definito da Lui «Spirito mio e del Padre», con la sua presenza rende possibile ed efficace la presenza della Chiesa di Cristo nel Mondo. Il racconto dell’evento è affidato agli Atti degli Apostoli, oggi brano della prima lettura.

Dai testi delle preghiere liturgiche
Una sintesi del significato teologico della solennità è data dalle parole del Prefazio della Messa di Pentecoste. «Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell’unica fede». Il titolo del prefazio stesso riassume il significato di tutto l’evento: «La Pentecoste Epifania della Chiesa». Questa parola “epifania”, ben nota nel suo significato di “manifestazione”, richiama una precisazione teologica nel rapporto tra Pentecoste e Chiesa. Questo evento è talora definito “nascita” o inizio della Chiesa. La costituzione della Chiesa è stata però attuata durante la vita di Gesù, nell’annuncio del Vangelo, nella missione dei dodici, nel primato affidato a Pietro. La Pentecoste ne segna la manifestazione a tutto il mondo e ne indica le modalità (con la presenza efficace dello Spirito) e i confini (fino agli estremi confini della terra). Espressione quest’ultima che indica un orizzonte illimitato nello spazio e nel tempo. Così l’evento celebrato a Pentecoste non è ricordo o anniversario, ma realtà attuale che accompagna la vita e la missione della Chiesa, di chi, col Battesimo, ne è parte e protagonista. Questa attualizzazione è richiamata e richiesta nella orazione colletta della Messa del giorno: «O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo».

La Pentecoste nel dopo Concilio
La struttura della celebrazione che oggi vive la Chiesa romano-latina è frutto di un intervento che segue la conclusione del Concilio Vaticano II. La solennità nel Messale attuale inizia con la Messa vespertina della vigilia. Viene tolto ogni aspetto penitenziale legato alla tradizione antica delle “vigilie”. È già celebrazione dell’evento. Le orazioni colletta proposte ne richiamano il significato e danno contenuto teologico, alimentano la spiritualità della Comunità cristiana che celebra l’evento, il mistero. «Dio onnipotente ed eterno, che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste: fa’ che i popoli dispersi si raccolgano insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome». «Rifulga su di noi, Padre onnipotente, Cristo, luce da luce, splendore della tua gloria, e il dono del tuo santo Spirito confermi nell’amore i tuoi fedeli, rigenerati a vita nuova». «O Dio, che oggi porti a compimento il mistero pasquale del tuo Figlio, effondi lo Spirito Santo sulla Chiesa, perché sia una Pentecoste vivente fino agli estremi confini della terra, e tutte le genti giungano a credere, ad amare e a sperare». «O Dio, che apri la tua mano e sazi di bene ogni vivente, effondi il tuo Santo Spirito; fa’ scaturire fiumi d’acqua viva nella Chiesa, raccolta con Maria in perseverante preghiera, perché quanti ti cercano possano estinguere la sete di verità e di giustizia». Dalle espressioni sopra riportate e suggerite per la preghiera liturgica della Vigilia, si possono evidenziare i contenuti teologici che rendono così ricco e significativo questo giorno nel vissuto della Comunità cristiana. Molte espressioni nella loro intensità richiederebbero ulteriore approfondimento. La proposta di una liturgia della parola prolungata composta da quattro letture a scelta dall’Antico testamento come prima lettura e relativo salmo responsoriale, seguite dalla seconda lettura e dal Vangelo offrono ricchi spunti di riflessione. Questi brani sono suggeriti anche come parte portante di eventuali “Veglie di Pentecoste”.

Tappe storiche di una celebrazione solenne
La storia liturgica della Pentecoste in una sua autonomia ha avuto inizio nel IV secolo, con prospettiva battesimale. L’anticipazione della celebrazione della vigilia dalla sera, al pomeriggio (sec. VIII-IX), e poi al mattino, è terminata con l’intervento di Pio XII nel 1955.

Anche il richiamo teologico che accompagna i testi attuali, supera la prospettiva, sia pure significativa, di una festa dello Spirito Santo (come Persona della Trinità) per richiamare l’evento di salvezza che si è realizzato e che il Rito liturgico attualizza, rende presente come evento attuale. Su questi ultimi aspetti ritornerò con un altro approfondimento.

Giuliano Follin (continua)