Si terrà a Belluno il 27-28 ottobre

Presentazione della Giornata per il dialogo cristiano-islamico

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E’ stata presentata oggi al Centro Giovanni XXIII di Belluno la Giornata per il dialogo cristiano-islamico, che si terrà a Belluno-Feltre i prossimi 27-28 ottobre. Ad aprire le dichiarazioni il Vescovo Renato Marangoni: «Ci ospitiamo a vicenda – ha detto – La vita è plurale. Questa Giornata è il risultato di incontri che abbiamo avuto, nell’opportunità di vivere insieme; all’insegna di una solarità e di una fiducia. La Giornata del dialogo ha uno sguardo molto al futuro». Dopo aver ricordato la veglia al lago di Santa Croce, il Vescovo ha citato un teologo portoghese: «Noi siamo gli uni opera degli altri. Ho questa forte sensazione e sempre più scopriremo la verità, che sta a sostenere la dimensione di cittadinanza, su altre dimensioni e altre prospettive di incontro, che è anche la verità di fede».

Dopo il Vescovo, il microfono è passato all’imam Kamel Layachi: ha ringraziato la comunità islamica e l’associazione “Insieme per il bene comune”. «Ringrazio tutti – ha proseguito – per la possibilità che mi è stata data di partecipare a questo tavolo. L’evento del 28 ottobre è un punto di arrivo ma anche un punto di partenza; le due comunità in questi anni hanno avuto momenti di incontro e di condivisione. Oltre alla giornata de 28, vorrei parlare di tanti altri piccoli dialoghi: vogliamo raggiungere il dialogo della vita; non vuole essere un dialogo formale e retorico, ma un dialogo vero. L’incontro ovviamente ha a cuore la diffusione dell’incontro, della cultura, del dialogo. Insieme abbiamo vissuto il dramma della violenza cieca che colpiva a nome di una o più religioni. Crediamo che la violenza è un pensiero alieno alle religioni, nella fattispecie della religione islamica. Desideriamo diffondere tra i giovani la cultura dell’incontro con l’altro, a partire dalle comunità abramitiche». Due relatori della Giornata del dialogo islamocristiano, Mohammed Tlabi e Idriss Al Fassi al Fihri, vengono dal Marocco, dove si vive una cultura della convivenza del rispetto e del vivere comune, come prova il recente documento di Marrakesh.
Un Paese in cui la convivenza è realtà e il dialogo è vita. Gli studiosi hanno una credibilità nelle nostre comunità. Speriamo che questo porti frutto in termini di qualità e di relazioni nel nostro territorio bellunese: vogliamo mantenere questo livello di proposta. Una città che si sta aprendo ad altre realtà religiose ed etniche.

Hassan Frague, presidente dell’associazione islamica “Insieme per il bene comune”, ha dichiarato l’intento dell’evento: «Se noi ci conosciamo bene; se noi ci diamo la mano insieme, credo che riusciamo a dare un bel futuro a questo Paese. Seminiamo adesso e il frutto sarà raccolto dopo».

Giulio Battaiola, della comunità locale del Movimento dei Focolari, dichiara: «Noi non siamo qui per organizzare questo evento; siamo qui perché ci siamo incontrati. Abbiamo la nostra famiglia; lavoravamo nello stesso Comune. Appena freschi dei fatti di Parigi, non potevamo far finta di niente… abbiamo cominciato così; da questa cosa è nata na vita. Siamo nati l’8 dicembre 2015. Ci siamo trovati a condividere un percorso, un trasloco. C’è stato un terremoto: abbiamo detto, mettiamoci insieme. Quando siamo insieme, siamo più forti. Siamo figli di un unico Dio; è vero. All’incontro saranno coinvolte soprattutto le scuole, per costruire con loro queto tessuto di pace».

Ultime battute ancora al Vescovo: «La rilettura della storia esprima un processo per rileggere se stessi; se rileggiamo noi cristiani, vediamo quante posizioni ci hanno allontanato anche tra cristiani. Ci sono fatti che vanno riletti e ricompresi; la storia delle nostre religioni è stato un travaglio per venire fuori da posizioni di preclusione e di fondamentalismo. Dobbiamo favorire al massimo questo incontro».

Giuseppe Bratti