“L’amore a Dio e al prossimo e i suoi frutti: convivenza e pluralismo tra tutti i figli di Abramo”

Giornata del dialogo islamo-cristiano

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Il 27 ottobre si celebra la Giornata del dialogo islamo-cristiano in Italia. La storia della giornata è presto detta: questo appuntamento, avviatosi in sordina ma pian piano radicatosi a macchia di leopardo in tutto il Paese, s’ispira al fatto che il 14 dicembre 2001, ultimo venerdì del mese di Ramadan del 1422 dall’Egira, Giovanni Paolo II chiese a tutti, donne e uomini di buona volontà, nel cuore della guerra in Afghanistan, di condividere con i fratelli e le sorelle dell’islam il digiuno di Ramadan. Messaggio coraggioso e di alta portata, inviato ad appena un trimestre da quel terribile 11 settembre che da tante parti fu letto come l’avvio di un autentico scontro fra civiltà. Dal 2008, invece di svolgersi l’ultimo venerdì di Ramadan, la Giornata è stata celebrata il 27 ottobre, a memoria di quello stesso giorno che nel 1986 vide riunirsi ad Assisi, convocate coraggiosamente da Giovanni Paolo II, molti rappresentanti delle religioni mondiali a pregare per la pace, dono di Dio. Da allora, per ragioni pratiche (la ricorrenza era mobile come il calendario islamico, e presto si sarebbe giunti in piena estate) la data del 27 ottobre rimane fissa, permettendoci di segnare in anticipo la ricorrenza nelle nostre agende.

Tre appuntamenti

A Belluno-Feltre, la Giornata sarà celebrata grazie a una collaborazione tra l’associazione islamica «Insieme per il bene comune», il Movimento dei Focolari e l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Prevede un primo incontro al Centro «Papa Luciani» venerdì 27 ottobre alle 20.45, in collaborazione con il gruppo «Parliamo di diritto» della parrocchia di Santa Giustina; l’indomani, 28 ottobre, a Belluno (presso l’ex caserma Piave, in via Tiziano Vecellio, sede di «Insieme per il bene comune»), una tavola rotonda sul tema «L’amore a Dio e al prossimo e i suoi frutti: convivenza e pluralismo tra tutti i figli di Abramo». Un secondo momento del pomeriggio vedrà Rita Moussalem, libanese, rappresentante del Movimento dei Focolari al Sinodo per il Medio Oriente, portare testimonianze di dialogo cristianoislamico in tutto il mondo. La rosa dei relatori alla tavola rotonda è quanto mai qualificata: don Valentino Cottini, preside del Pontificio istituto di studi arabi e d’islamistica, Idriss Al Fassi al Fihri, presidente dell’università di Fez in Marocco, Mohammed Tlabi, presidente del Forum islamico moderato in Marocco; Roberto Catalano, incaricato di teologia e prassi del dialogo interreligioso all’università Sophia di Loppiano (Fi); Marco Provenzale, di Rete Progetto pace. Tutti potranno parlare agli studenti di Belluno, Feltre e Pieve di Cadore la mattinata di sabato 28, negli incontri organizzati dalle «Scuole in rete».

Una grande sfida

«La grande sfida che la Giornata ci mette davanti è, una volta di più, quella di evitare una lettura delle differenze esistenti, anche profonde, come uno scontro tra il bene e il male, di rifiutare la demonizzazione dell’altro. Nella consapevolezza che il rischio di farsi prendere dalla sfiducia, dalla stanchezza, dalle delusioni, è decisamente alto! Ovviamente, si tratta di dare corpo, nella quotidianità, alla pratica del dialogo, caso serio di questa stagione: soprattutto al dialogo di vita, realisticamente, più che a quello teologico, ancora assai fragile. Educandoci, e educando le nostre comunità, le nostre città, quel che resta della vita sociale, al dialogo, attività che possiede una valenza certo spirituale, ma non solo. In una società pluralista come quella italiana di oggi, che sta rischiando – stando a non pochi indicatori – una deriva identitaria e/o apertamente razzista, un simile percorso ha infatti una valenza esplicitamente sociale, e può servire a costruire convivenza, solidarietà civile e senso di appartenenza» (Brunetto Salvarani).

Clicca sulle immagini per ingrandirle

don Giuseppe Bratti