Frequentato appuntamento online

Prima verifica della proposta catechistica diocesana

Nella serata di sabato 16 gennaio sera

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Si è tenuto sabato 16 gennaio sera – online, come tutte le riunioni di questo periodo – una prima verifica della proposta catechistica diocesana presentata in settembre 2020 e arricchita da alcune indicazioni per il tempo di Avvento. 55 le finestrelle accese sul video che riportavano altrettanti volti di catechisti, con il vescovo Renato e dieci parroci. Una proposta catechistica, quella di settembre, che aveva coinvolto anche l’équipe per la pastorale familiare.

Nella prima parte sono state ascoltate alcune esperienze. Monica Largo, della parrocchia di Farra di Feltre, ha raccontato come è stato condotta l’iniziazione cristiana per due gruppetti di bambini verso la prima comunione. Gli incontri si sono tenuti in presenza fino a novembre; alcuni di loro hanno poi chiesto di continuare a distanza l’attività, che è consistita nell’inviare a casa le istruzioni e il materiale per realizzare la corona d’Avvento, corredate da un biglietto quotidiano con il vangelo del giorno e un impegno. La proposta d’impegno è stata giornaliera per i bambini di prima comunione, settimanale per i cresimandi. Un’altra attività presentata da Monica Largo è stato il presepe diffuso; alle famiglie è stato proposto di realizzare un personaggio del presepe ed esporlo fuori dalla propria abitazione; è stata realizzata una mappa del paese con le statue del presepe. Soddisfatta Monica Largo del feedback: «una parrocchia che si interessa delle famiglie».

Ha acceso poi il microfono Nadia Scanzarella, della parrocchia di Pieve di Zoldo: «la situazione – ha detto – stava diventando il Deserto dei Tartari»; in Zoldo hanno quindi pensato di far leva sulla tradizione del presepio; attraverso il gruppo Wapp e il foglietto settimanale è stato diffuso l’invito a fotografare il presepio con chi lo aveva realizzato. Hanno aderito 25 ragazzi su 70, con il bel risultato di due pagine dedicate all’iniziativa sul bollettino parrocchiale. «Le persone – conclude Nadia Scanzarella – cercano e apprezzano il contatto a tu per tu con la propria catechista».

È poi intervenuta da Limana Olivia De Bortoli, che avvicina alla fede un gruppo di bambini di seconda elementare. Ha scelto, dopo la sospensione del catechismo in presenza, la modalità dei video le videoregistrazioni della catechista e una videochiamata alla vigilia di Natale. «Tutto al fine – comunica – di costruire una relazione, nella preoccupazione di non essere troppo invadente».

Stefania Maddalozzo, di Mugnai, racconta invece del desiderio di creare relazioni e conoscere i bambini di terza elementare che sta seguendo in accordo con le famiglie, a cui è stato proposto di scrivere una lettera a Gesù bambino. Con un risvolto inatteso: «abbiamo trovato le lettere degli adulti a Gesù bambino, nella cassettina lasciata in chiesa parrocchiale».

La parola è passata a don Luciano Todesco, direttore dell’Ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi; con soddisfazione ha riferito che «tutti coloro che han provato con fatica a fare catechismo in questo periodo, dicono che ne è valsa la pena». Ha ridisegnato i contorni della proposta catechistica in tempo di pandemia con i tre aggettivi «gratuita, essenziale, leggera»: su questa falsariga saranno diffuse le proposte diocesane per la Quaresima e poi per il tempo estivo. Don Todesco ha raccomandato di «allargare lo spazio dei progettisti: comunità, famiglia, parroco, ragazzi e bambini». La verifica diocesana si integra con quella parrocchiale quando comunità fa il punto della situazione rispetto agli obiettivi, al metodo, allo stile e ai soggetti coinvolti.

A concludere il collegamento il vescovo Renato che constata come «stiamo accompagnando un bel passaggio ecclesiale, con tanta libertà e tanto coraggio di proseguire». L’iniziazione cristiana dei ragazzi «sta cambiando» e nella tessitura è necessario innestare il filo prezioso del coinvolgimento della famiglia: bisogna «lasciare, favorire, promuovere il fatto che la famiglia faccia i suoi passaggi». Dalla pluralità delle esperienze emerge «il modello del catecumenato: i soggetti vanno interpellati». In questo momento è più opportuno curare la Messa di prima comunione, mentre è più difficile la celebrazione della Cresima. E il Vescovo conclude: «l’alleanza con la famiglia è la prospettiva aperta su cui confrontarci. Tradurremo così l’Amoris laetitia, che in quest’anno ci è affidata».

don Giuseppe Bratti