La preghiera mariana per il tempo di Pasqua

Regina Caeli, laetare

Antifona conosciuta, anche perché recitata in diretta TV dal Papa le domeniche di Pasqua

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La recita domenicale della preghiera mariana denominata dell”Angelus” la ha fatta diventare una delle più note in Italia. Il collegamento in diretta TV da piazza S.Pietro da parte di molte emittenti televisive, ne ha riproposto la diffusione. Era peraltro molto conosciuta e recitata dai fedeli al suono della campana a mezzogiorno, al mattino ed alla sera di ogni giorno. Lo ricorda anche il Direttorio su pietà popolare e Liturgia. “L’Angelus Domini è la preghiera tradizionale con cui i fedeli tre volte al giorno, cioè all’aurora, a mezzogiorno, al tramonto,  commemorano l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria. L’Angelus è quindi ricordo dell’evento salvifico per cui, secondo il disegno del Padre, il Verbo, per opera dello Spirito Santo, si fece uomo nel grembo della Vergine Maria. La recita dell’Angelus è profondamente radicata nella pietà del popolo cristiano ed è confortata dall’esempio dei Romani Pontefici.” (DPP n. 195)

Nel tempo pasquale, questa preghiera è sostituita dalla antifona “Regina Caeli”, anche questa recitata in forma dialogata.

Antifona mariana pasquale

Tra le antifone dedicata alla Madonna, presenti nel libro ufficiale della preghiera della Chiesa, la Liturgia delle Ore (conosciuto come Breviario), nel tempo pasquale viene proposto questo testo.  Viene recitato al termine della Compieta, la preghiera che chiude la giornata. Il testo è lo stesso che viene pregato in sostituzione dell’ “Angelus” nel tempo pasquale. Il periodo segnato ed accompagnato da questo testo è quello che va dal giorno di Pasqua alla Pentecoste, Lo riporto come indicato nel Breviario nella sua struttura di antifona da cantare. Il testo è in latino ed accompagnato da una traduzione ufficiale in italiano.
“Regína cæli, lætáre, allelúia, Quia quem meruísti portáre, allelúia, Resurréxit, sicut dixit, allelúia.Ora pro nobis Deum, allelúia”.
“Regina dei cieli, rallegrati, alleluia: Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia, è risorto, come aveva promesso, alleluia.  Prega il Signore per noi, alleluia.

La recita nel tempo pasquale

Il citato Direttorio, nel corso del capitolo, “Alcuni pii esercizi raccomandati dal Magistero” al N. 196 parla del “Regina Coeli”.  Nel tempo pasquale, per disposizione di papa Benedetto XIV (20 aprile 1742), al posto dell’Angelus Domini si recita la celebre antifona Regina cæli. Essa, risalente probabilmente al secolo X-XI, congiunge felicemente il mistero dell’incarnazione del Verbo (Cristo, che hai portato nel grembo) con l’evento pasquale (è risorto, come aveva promesso), mentre l’”invito alla gioia” (Rallegrati), che la comunità ecclesiale rivolge alla Madre per la risurrezione del Figlio, si ricollega e dipende dall’”invito alla gioia” («Rallegrati, piena di grazia»: Lc 1, 28), che Gabriele rivolse all’umile Serva del Signore, chiamata ad essere la madre del Messia salvatore. A guisa di quanto è stato suggerito per l’Angelus, sarà conveniente talvolta solennizzare il Regina cæli oltre che con il canto dell’antifona, con la proclamazione del vangelo della Risurrezione”.

Preghiera  dialogata e cantata

L’antifona viene recitata in forma di dialogo a due cori. Talora viene cantata all’unisono con la nota melodia gregoriana, in uso dal sec. XII e semplificata nel sec.XVII. Prima della preghiera conclusiva c’è ancora un dialogo. Riporto i testi del dialogo e della preghiera.
Chi presiede la preghiera dice: “ Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.”(Rallegrati, Vergine Maria, alleluia.)
I presenti rispondono: “Quia surrexit Dominus vere, alleluia”. (Il Signore è veramente risorto, alleluia.)
Chi presiede prosegue: “Oremus (Preghiamo)  Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Iesu Christi mundum laetificare dignatus es, praesta, quaesumus, ut per eius Genetricem Virginem Mariam perpetuae capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum nostrum. (O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine, concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore”.
I presenti concludono in segno di partecipazione approvazione: “Amen”.

Giuliano Follin

(continua)