Il 18-19 marzo scorso a Roma

Si parla di sintesi diocesana

Impressioni dall'incontro nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale

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Dopo due intensi giorni di lavoro, arriva finalmente l’ora del pranzo. Mentre mons. Valentino Bulgarelli, sottosegretario della CEI, passa per ogni tavolo a salutare i convegnisti in partenza, a tavola si può parlare liberamente. E don Calogero, prete siciliano a servizio in diocesi di Perugia, cattura l’attenzione del suo tavolo, asserendo: «Sono e saranno giorni di impegno; non è tutto chiaro, ma una cosa è importante: dopo anni in cui tutto veniva calato dall’alto, la Conferenza Episcopale Italiana ha chiesto aiuto alle diocesi, alle parrocchie, ai fedeli. Questa è la rivoluzione, cui stiamo partecipando».

Nei giorni 18-19 marzo scorsi, 310 referenti diocesani sono stati radunati a Roma per l’incontro nazionale; 167 le diocesi rappresentate, tra cui la nostra. «Il nostro cammino sinodale – ha detto il segretario generale della CEI mons. Stefano Russo, aprendo il convegno – il nostro impegno e le nostre fatiche sono principalmente un cammino in presenza dello Spirito. È lui il protagonista e se non ci sarà, non ci potrà essere sinodo».

L’impressione portata a casa è proprio quella di un cantiere in fermento, dove non è stato tutto preordinato; l’indicazione fondamentale è quella di saper ascoltare e rispettare le sintesi pervenute, cercando di sottolineare i temi ricorrenti, ma anche le voci di chi ha opinioni diverse. La passione del gesuita padre Giacomo Costa è stata più che convincente quando, chiedendo spesso istanti di silenzio all’assemblea, ha additato il metodo di «una lettura orante», perché «anche gli appunti di una vecchietta sono un dono del Signore». Alle relazioni è seguita un’intera mattinata di esercitazione per gruppi, condotta su sintesi raccolte per ogni parte d’Italia: è stato bello vedere il ritornare di alcune impressioni e tematiche raccolte anche nella nostra diocesi.

Di particolare effetto la relazione della prof. Giuseppina De Simone, membro del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale in Italia, che ha raccolto quanto emerso nei sedici incontri con i referenti delle regioni ecclesiastiche in cui è divisa l’Italia. Le criticità sono le stesse riscontrate tra di noi: i tempi troppo stretti, la fatica di suscitare l’ascolto fuori dai recinti parrocchiali; in molti casi si è riscontrato come la passione del laicato abbia trascinato i preti, vincendo qualche resistenza. Quasi tutti hanno sottolineato come punti di forza di questa esperienza il metodo della conversazione spirituale, auspicando che possa diventare uno stile da mantenere anche negli anni a venire.

Prima di tornare a casa e affrontare i prossimi impegni del cammino sinodale, un passaggio in Vaticano, per fare una piccola devozione sulla tomba di papa Luciani e per ascoltare le forti parole pronunciate all’Angelus da papa Francesco a proposito della guerra in Ucraina: «Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego… è una crudeltà, disumana e sacrilega! Preghiamo in silenzio per quanti soffrono». Così abbiamo fatto.

Giulia De Pra e don Davide Fiocco



Intervista a Telebelluno – “Insieme oltre il 2000”