“Amare l’uomo quando meno se lo merita, è rimettere mano a strade scomparse dalle mappe”. È un pensiero del parroco del carcere di Padova, don Marco Pozza, che martedì 16 aprile alle ore 20.30, presso il Centro parrocchiale di Roe di Sedico, parlerà della sua esperienza di annuncio della fede a chi vive la dura esperienza del carcere. Appassionato di sport, teologo, giornalista, scrittore, conduttore di trasmissioni televisive, don Marco si definisce come un “prete da galera”; altri, quando frequentava i bar per incontrare i giovani lontani dalla Chiesa, lo avevano maliziosamente soprannominato “don Spritz”. Un prete con un carisma originale e particolare, che vale la pena conoscere. La pensa così anche papa Francesco, che l’ha voluto incontrare di persona, privatamente, e poi pubblicamente su TV2000, facendosi intervistare per commentare il “Padre nostro” e l’ “Ave Maria”.
L’Associazione don Francesco Cassol – Laudato si’ – che raduna i volontari che operano nella comunità terapeutica di Landris di Sedico – assieme alle parrocchie di Sedico, Bribano e Roe – da don Cesare Larese, presidente del Movimento Fraternità Landris, che gestisce la stessa comunità terapeutica – hanno pensato che don Marco Pozza potesse essere la persona giusta per riflettere assieme sul senso e significato più profondo di questo loro impegno. «Chi opera negli ambiti quali la tossicodipendenza o con i carcerati, si ostina, nonostante tutto (e le sconfitte sono tante e pesanti) a credere nell’uomo e nella sua possibilità di cambiare». Un incontro anche per ricordare don Francesco Cassol, già parroco di Roe di Sedico e presidente del Movimento Fraternità Landris, che scrisse queste parole sul ruolo del volontario, nel giugno 2008.
Aver fiducia nell’uomo, nonostante tutto. Amare l’uomo quando meno se lo merita. Strade scomparse dalle mappe.