21 giugno: incontro con il Vescovo, il vicario generale, i vicari foranei e i delegati foraniali

Sulla strada della sinodalità

Nel cammino della nostra Chiesa è vitale la scelta della collaborazione tra le parrocchie

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Il solstizio segna un giro di boa: il sole smette di salire sull’orizzonte, mentre si avvia l’estate. Per uno scherzo del destino, proprio la sera del 21 giugno si è tenuto un incontro online, che ha segnato la conclusione di un percorso in vista dell’Assemblea sinodale. Erano presenti il Vescovo, il vicario generale, i vicari foranei e i delegati foraniali. Il ruolo di quest’ultimi va precisato: sono stati votati all’interno di ogni convergenza tra i vicepresidenti (laici) dei Consigli pastorali parrocchiali; quindi sono in un certo senso espressione dei Consigli pastorali.

Nell’incontro si è stato fatto il punto su quanto fatto negli ultimi mesi nelle sei convergenze. «Entriamo nel vivo del percorso di preparazione all’Assemblea sinodale», ha riconosciuto il Vescovo, introducendo i lavori. E questo in vista dell’assemblea sinodale, indetta per il 18 e 25 settembre.

Ormai si è fatto evidente che nel cammino della nostra Chiesa è vitale la scelta della collaborazione tra le parrocchie. Alla spalle c’è un articolato percorso, adombrato già dal Sinodo diocesano, quando si era approfondita “La corresponsabilità di tutto il Popolo di Dio” (Libro sinodale, cap. II) e si era parlato di una “Pastorale sinodale” (cap. 4).

Ora siamo a un punto di non ritorno, una scelta essenziale per vivere il Vangelo oggi. Ha detto il Vescovo: «Vogliamo procedere sulla strada della sinodalità, perché Cristo ci ha costituiti comunità: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”». Di seguito don Ivano Brambilla ha riconosciuto che «collaborazioni di vario tipo tra parrocchie stanno nascendo, in particolare su liturgia e catechesi». Chiara Fistarol, delegata per la convergenza Alpago e Longarone-Zoldo, ha evidenziato l’avviamento di un Centro di ascolto a Cadola e il prossimo passo a Longarone. A volte anche le nuove tecnologie, come un gruppo di whatsapp, danno la sensazione di fare parte della stessa partita, come ha evidenziato Michel Corrent, delegato della convergenza di Feltre, Lamon e Pedavena. Renzo Stefani ha giocato su metafore da alpinista, riconoscendo che «in montagna la fraternità si ha solo sulla cima…»; ma ha anche incoraggiato il cammino, ricordando il “passo tibetano”: piccoli passi, ma continui, senza mai fermarsi.

Siamo tuttora in cammino, con le difficoltà e le resistenze che accompagnano ogni processo. Non manca però la fiducia e la generosa collaborazione di molti. E proprio nel cammino emergono di più le motivazioni che stanno alla base di questo appello. Don Graziano Dalla Caneva, vicario generale, ha riconosciuto le resistenze presenti, che però dovranno confrontarsi con una prevedibile accelerazione impressa dai fatti. La difficoltà alla collaborazione è comprensibile tra le comunità che non hanno lo stesso parroco; ma «presto le cose cambieranno», magari in breve tempo. «Se non ci “convertiamo” nelle motivazioni, la realtà dei fatti diventerà un trauma».

Stiamo andando verso una Chiesa che ha sempre più la dimensione della sinodalità, in continuità del resto con lo spirito del Concilio Vaticano II. Questa chiede di superare alcuni particolarismi legati alla singolarità di singola parrocchia e a certe forme di clericalismo, che non consentono di vivere serenamente una corresponsabilità. L’appello a una sinodalità si coniuga con quello a cui il Papa ha chiamato le Chiese italiane, ma che a maggior ragione si porrà in autunno, quando sarà indetta la XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi: avrà il suo focus proprio sulla necessità di riattivare una Chiesa sinodale. Il Papa lo aveva detto già nell’ottobre del 2015: «…il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio. Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”. Camminare insieme… un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica» [DF].