Il Museo Diocesano Belluno-Feltre è lieto di presentare per la prima volta al pubblico in Italia un’importante scultura lignea del tardo Quattrocento, attribuibile al celebre artista rinascimentale Andrea di Bortolotto de Foro, detto Bellunello, che resterà in esposizione al Museo fino al 17 luglio 2022.
L’inaugurazione è prevista per giovedì 19 maggio alle ore 20.00 presso il Museo Diocesano a Feltre, in via Paradiso 19. Interverranno:
- mons. Renato Marangoni, Vescovo di Belluno-Feltre;
- mons. Giacomo Mazzorana, direttore del Museo Diocesano Belluno-Feltre;
- Alessandro Del Bianco, assessore alla cultura del Comune di Feltre;
- Marco Longari, dell’omonima galleria d’arte di Milano;
- Manlio Leo Mezzacasa, coordinatore scientifico del Museo Diocesano Belluno-Feltre
Andrea Bellunello nacque in Contrada de Foro (poi Campedèl, Belluno) nel 1435 ca. e morì a San Vito al Tagliamento nel 1494 ca.. È considerato uno dei più importanti artisti attivi tra i territori del Veneto Orientale e del Friuli nella seconda metà del Quattrocento. Negli ultimi decenni la sua figura è stata indagata e riconsiderata dagli studiosi, che ne hanno rivalutato l’attività, ampliando il corpus di opere ricondotto all’artista e mettendone in luce, a fianco di quello di pittore e frescante, anche il ruolo di scultore. A Belluno si trova l’unica scultura firmata da Bellunello a oggi nota, conservata nella parrocchiale di Cavarzano: si tratta di una Madonna in Trono col Bambino del 1481 proveniente dalla distrutta chiesa di Santa Maria Nova in Borgo Tiera, nell’area del Cinema Italia che riporta l’iscrizione OPVS. ANDREAE. OLIM./ BORTHOLOTI. DE. FORO./ BELLVNEH(NSIS) MCCCCLXXX[I].
All’attività scultorea di Bellunello oggi si può pertanto aggiungere anche l’opera in legno policromo raffigurante la Madonna in trono col Bambino al centro di questo evento, che giunge a Feltre grazie al prestito temporaneo concesso eccezionalmente della Galleria Longari Arte Milano. Alla scultura è dedicata una sala con allestimento specifico e pannelli didattici che ne illustrano lo stile, il suo restauro, e la inseriscono nel contesto bellunese con la proposta di un percorso all’interno della diocesi, da Feltre al Cadore, alla scoperta della scultura del Quattrocento e del primo Cinquecento.
L’esposizione della scultura è accompagnata da un agile fascicolo che inaugura la serie “Quaderni del Museo Diocesano”, con contribuiti di Serenella Castri, Letizia Lonzi, mons. Giacomo Mazzorana, e Manlio Leo Mezzacasa.