Per i “Giorni dello Spirito e di comunità” si sono conclusi gli incontri di preparazione, durante i quali è stato condiviso il materiale predisposto (in digitale è già on line su www.chiesabellunofeltre.it/cultura) ed è stata spiegata la proposta, grazie alla presenza del vescovo Renato e di alcuni rappresentanti del Consiglio pastorale diocesano. Si sono già tenuti gli appuntamenti di Agordo (il 15 gennaio con presenti, oltre al Vescovo, Francesco Laveder e Lina Zanin), a Longarone (il 16 gennaio, con don Elio Del Favero, don Davide Fiocco e Cinzia Scapolan), nella sala parrocchiale di Cavarzano sabato 20 gennaio (con Silvia Dardani e Stefano Perale), lunedì 22 gennaio a Tai di Cadore (con Bruno D’Alpaos e Chiara Zavarise), alle 20.30 e martedì 23 gennaio presso il Seminario di Feltre alle 20.30 (con Alessandro Garlet e Silvia Dardani).
Un confronto via sms tra i rappresentanti del Consiglio pastorale diocesano intervenuti agli incontri può essere riassunto così: «In tutti gli incontri, la partecipazione è stata quasi completa, con rappresentanti di quasi tutte le parrocchie della diocesi. I presenti hanno prestato molta attenzione e accolto con interesse la proposta. Lo si percepiva dal silenzio mentre veniva descritto lo svolgersi delle serate e dalle domande finali, mirate a migliorare la comprensione e rendere più “loro” i testi da proporre. C’è il sentore che la gente sia molto propositiva, felice di ripetere l’esperienza dell’anno scorso, che, per alcuni, è stata proprio una “grazia”. Pare che la gente apprezzi ritagliarsi tre giorni diversi da vivere insieme. Colpisce la fiducia che il vescovo ripone nei laici e quanto creda in un futuro di corresponsabilità».
I “Giorni dello Spirito e di comunità” si terranno in diocesi il 15,16,17 febbraio prossimi, cioè nei giorni immediatamente successivi al mercoledì delle Ceneri. Il primo giorno avrà per tema «Dietro al crocifisso»«; il secondo, «Invitati a nozze» e l’ultimo «Insieme a pubblicani e peccatori». Ognuna di queste tre serate prevede a sua volta tre momenti: l’ascolto e la preghiera, la condivisione, un momento di convivialità. «Sono giorni “di comunità”» – scrive il Vescovo nell’introduzione al sussidio che contiene canti, testi biblici e momenti di condivisione – «in quanto ci permettono di gustare il fatto di essere insieme, perché così ci ha pensati e voluti il Signore Gesù: la comunità parrocchiale non è tanto una stazione di servizi, ma una fraternità in crescita dove il Vangelo prende forma nella condivisione concreta. In tutto questo la comunità è chiamata a essere testimone, «Chiesa in uscita» – come dice papa Francesco – al fine di far conoscere e donare a tutti il Vangelo».
Giuseppe Bratti