I festeggiamenti per i 30 anni del Santuario di Maria Immacolata – Nostra Signora di Lourdes del Nevegal sono iniziati venerdì 26 luglio con la riflessione del biblista don Gianni Carrozza su «Maria, capolavoro di bellezza» e sono proseguiti sabato 27 con la presenza di 700 persone al concerto del gruppo «Reale», band italiana che dal 2009 comunica la sua esperienza di fede attraverso canzoni e testimonianze. Infine domenica 28 c’è stata la Santa Messa che ha rappresentato il culmine dei festeggiamenti.
La chiesa era piena e, insieme al vescovo Renato, hanno celebrato il vescovo emerito Giuseppe Andrich, l’ex rettore del Santuario don Francesco De Luca e l’attuale rettore don Diego Puricelli, mons. Giorgio Lise, don Gianni Carrozza e due diaconi. Durante la celebrazione c’è stato anche il ricordo di tante figure legate alla nascita e ai primi anni di attività del Santuario, dal vescovo Maffeo Ducoli a don Giuseppe Pierobon, don Angelo Bellenzier, don Sirio Da Corte, don Piero Dall’Amico.
All’omelia il vescovo Renato ha definito il Santuario come una finestra aperta in cui «la presenza del Signore ci è fatta sperimentare da Maria, “piena di grazia”» per cui «viene spontaneo affidarci a lei per apprendere anche noi la gioia di stare con il Signore (“Rallégrati, il Signore è con te”)».
Al termine della Messa, don Diego Puricelli ha ringraziato la comunità delle suore, che da 30 anni rappresentano un punto di riferimento per la vita del Santuario, il Vescovo, il sindaco di Belluno, i volontari che garantiscono l’ordine e la buona riuscita delle attività e tutti i partecipanti alla cerimonia.
C’è stata anche una sorpresa: la presentazione dell’Inno del Santuario («Ave, nostra Signora») con parole di Nicolas Tonoli e musica di Roberto Bacchini. È stato pure ringraziato il Coro Nevegal guidato da Silvia Pesce.
La grandiosa processione alla Grotta e il pranzo comunitario hanno sottolineato l’ottima riuscita della giornata dedicata a celebrare il 30° anniversario dell’apertura al culto del Santuario che negli anni è diventato un apprezzato punto di riferimento.
Agostino Sacchet