Verso i 700 anni della dedicazione della chiesa di San Pietro

Un percorso di storia dell’arte bellunese

La collezione del Seminario Gregoriano illustrata dal prof. Flavio Vizzutti

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Ben riuscito e apprezzato il secondo appuntamento del ciclo di conferenze in preparazione ai 700 anni della dedicazione della chiesa di San Pietro. Lo storico dell’arte Flavio Vizzutti ha illustrato al pubblico presente nell’aula magna del Seminario gregoriano una selezione di dipinti che ornano i corridoi dell’ex convento francescano e che costituiscono una significativa collezione, argomento ancora poco noto e studiato.

Nelle parole di uno degli organizzatori dell’evento, Jacopo De Pasquale, bibliotecario presso la Biblioteca gregoriana, «la pinacoteca del Seminario gregoriano è una testimonianza fondamentale non solo della storia e dell’arte bellunese ma anche e soprattutto delle vite che nel corso dei secoli si sono affacciate nei suoi corridoi. Una serata affascinante nella quale il professor Vizzutti ci ha guidati con maestria dandoci tanti nuovi spunti di ricerca in una prospettiva comparata nel quale il Seminario e la sua pinacoteca vengono riposizionati non più dal di fuori ma al centro del dibattito artistico locale, come un vero e proprio crocevia imprescindibile per il nostro territorio».

Degne di nota opere come il san Bernardino da Siena di Francesco Frigimelica il Vecchio, nel cui volto – intensamente realistico e solcato dagli evidenti segni della vecchiaia – il pittore, affermato nel contesto bellunese della prima metà del Seicento, sembra aver attinto dal vero ed essersi ispirato a un uomo anziano del suo tempo; oppure la pala settecentesca raffigurante la Madonna con Bambino, un santo vescovo e san Giovanni Battista, eseguita con una pennellata briosa e di grande freschezza cromatica, attribuita da Vizzutti ad Antonio Bettio; o ancora il quadro di Agostino Ridolfi che visualizza il soggetto devozionale del sacrificio eucaristico tramite l’iconografia di Gesù nel tino dell’uva sotto il peso della croce che è diventata un torchio e dalle cui ferite fuoriesce il sangue come fosse vino; o il quadro allegorico del Trionfo della Fede. Sono emersi profili di personaggi stroici importanti come Alvise Lollino ritratto dal Frigimelica, vescovo di Belluno dal 1596 al 1625, prelato di raffinata cultura e che conobbe san Carlo Borromeo, e il papa bellunese Gregorio XVI nel dipinto di Pietro Paoletti. Non sono mancati riferimenti alla storia della moda, disciplina ausiliaria alla storia dell’arte, con puntuali analisi dell’abbigliamento visibile nel ritratto del medico Giulio Doglioni dipinto da Cesare Vecellio e nei ritratti di una famiglia bellunese del Seicento in atteggiamento devoto.

Il prossimo appuntamento sarà venerdì 22 marzo con Caterina Costa, giovane laureata che presenterà tre pregevoli manoscritti miniati conservati nella Biblioteca Lolliniana.

Giorgio Reolon