A Canale d'Agordo con il card. Stella

Una giornata per papa Luciani

Presentazione di due volumi dedicati al nostro "don Albino"

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Pomeriggio di pioggia battente, venerdì 2 agosto scorso, come in quella fredda mattinata di 40 anni fa quando, in occasione del primo anniversario dell’elezione del suo predecessore, Giovanni Paolo II celebrò l’Eucaristia sulla piazza di Canale d’Agordo, dichiarando: «Sono commosso di trovarmi qui, nel ridente (oggi piuttosto piangente… Ma sono le lacrime… della montagna) borgo dolomitico dov’egli vide la luce». Il 26 agosto 1979, dopo la celebrazione, papa Wojtyla e l’on. Cossiga, allora Presidente del Consiglio, furono invitati per un caffè in casa Luciani, in vicolo Rividèla. Venerdì scorso, la chiesa parrocchiale si è riempita di persone, per un intenso pomeriggio dedicato a Papa Luciani. Tra di loro anche un numeroso gruppo di Pieve di Soligo, accompagnato dal parroco emerito, mons. Giuseppe Nadal.

Presentazione della “Biografia ex documentis”

Dopo il saluto del vescovo di Belluno-Feltre, mons. Marangoni, e del vescovo di Vittorio Veneto, mons. Pizziolo, è stata presentata la biografia “ex documentis” su Giovanni Paolo I, un volume di 984 pagine, scritto a più mani da Stefania Falasca, Davide Fiocco e Mauro Velati. Edito dall’editrice TiPi di Belluno nel giugno 2018 – grazie al contributo della Regione Veneto – è stato in qualche modo riconsegnato al paese e alla chiesa di Canale d’Agordo, laddove la storia di “don Albino” è iniziata.

Innanzitutto è interventuo il card. Beniamino Stella, postulatore della Causa di canonizzazione, che del volume ha firmato la prefazione. Ha detto: «La mia partecipazione tocca una sfera personale della mia vita, dal momento che Luciani fu Vescovo di Vittorio Veneto, la mia diocesi di origine, per 11 anni. Personalmente, ho il vivo ricordo della sua santità umile e sobria, nonché del suo tratto amabile e cordiale. Ho conservato nel cuore, lungo gli anni, la memoria di una persona semplice che non amava apparire, di un Pastore buono e attento che incarnava la mitezza evangelica, di una figura che per me è stata come un faro luminoso lungo il cammino vocazionale e sacerdotale, nonché nel mio servizio alla Chiesa». Stefania Falasca ha illustrato ai presenti l’ampia ricerca d’archivio compiuta per scrivere l’imponente volume. Don Davide Fiocco ha invece tratteggiato alcuni aspetti di attualità di papa Luciani: la ricorrenza dell’appello per i poveri nel suo magistero pontificio, la sua piena aderenza al Concilio Vaticano II, la sua lealtà al Papa. Temi che hanno valore valore attuale.

Apertura al pubblica della Casa natale

Una piccola folla si è poi formata all’ingresso della casa natale. All’interno era in atto la diretta RAI per “La vita in diretta”, che con il card. Stella e i vescovi Marangoni e Pizziolo ha fatto conoscere a tutta Italia la casa del Papa agordino.

A intrattenere i primi visitatori della casa è stata Pia Luciani, figlia di Edoardo. Al primo piano si vede la “stua”, l’unica stanza riscaldata della casa grazie al “fornèl”, il caratteristico forno delle vallate dolomitiche. Qui il piccolo Albino venne battezzato dalla levatrice Maria Fiocco: «Curioso che un futuro papa sia stato battezzato da una donna», ha sottolineato Loris Serafini, direttore del Museo Papa Luciani.

Nel primi anni del Novecento, Giovanni Luciani abitò nelle due stanze del primo piano, mentre la metà verso Sud del fabbricato era costituita dal fienile e dalla stalla, dove erano allevate le mucche. Dopo la morte dei genitori (Bortola nel 1948 e Giovanni nel 1952), la casa venne abitata dalla famiglia di Edoardo Luciani, che nel 1959 allargherà l’abitazione per dare spazio ai suoi figli; egli abitò quella casa fino alla sua morte, nel 2008.

Qui Loris Serafini ha trovato nuova documentazione, come la lettera scritta da Germaine Péguy, figlia di Charles Péguy, e molte buste che rivelano l’ampia corrispondenza che il patriarca Luciani aveva con vescovi di tutto il mondo: «Solo le buste, perché Luciani tratteneva il contenuto, mentre lasciava a qualcuno dei familiari la soddisfazione di raccogliere francobolli di ogni parte del mondo».

Ci vorrà ancora qualche tempo per rendere del tutto fruibile ai visitatori quella casa, in cui Luciani visse la sua fanciullezza. L’immobile appartiene ora alla diocesi di Vittorio Veneto: «Non è ancora il tempo di una inaugurazione ufficiale – precisa il vescovo Pizziolo – ma faremo il possibile perché i pellegrini già nel mese di agosto possano visitare il piano terra e il primo piano della casa in cui Luciani nacque e fu battezzato e per questo riveste un notevole interesse».

Il comune di Canale d’Agordo ha confermato la volontà di sistemare la piccola area verde che dalla strada conduce all’ingresso del piano terra. La Fondazione Papa Luciani si è fatta carico dell’accompagnamento dei turisti, completando un percorso che comprende la chiesa parrocchiale, il Museo Albino Luciani e ora anche la casa: da ieri e fino al 31 agosto potrà essere visitata (ore 10.00-12.00; 16.00-18.00).

Presentazione del volume “Indimenticabile” di Antonio Preziosi

Il card. Stella ha anche preso parte alla presentazione del libro “Indimenticabile. I 33 giorni di Papa Luciani”, scritto dal giornalista Rai Antonio Preziosi: «Un volume agile, che sa unire la profondità dei contenuti alla leggerezza di una scrittura semplice, diretta e schietta – oserei dire “senza fronzoli” –, ma mai banale o scontata», ha sottolineato il cardinale, che ha poi messo in risalto come Luciani abbia fatto «della beatitudine evangelica della povertà in spirito il suo programma interiore, senza dimenticare che “Humilitas” fu il motto episcopale che scelse diventando Vescovo di Vittorio Veneto; questa virtù si è poi manifestata nello stile colloquiale e semplice con il quale egli si presentava al popolo; da questo punto di vista, sono diversi i commentatori più addentrati nella storia della Chiesa, che notano una forte affinità tra Giovanni Paolo I e Papa Francesco». Don Davide Fiocco e Stefania Falasca hanno messo in luce gli aspetti più significativi e di pregio del volume. Concludendo l’intenso pomeriggio, Antonio Preziosi ha commentato: «Era giusto presentare qui questo libro, perché l’idea di questo libro è nata venendo qui, in questo paese».

 

[foto Carlo Lorenzi – Canale d’Agordo]