Come abbiamo visto nella precedente puntata, papa Bonifacio VIII fu colto di sorpresa dal moto spontaneo di popolo che continuava ad affluire alla basilica di San Pietro nella convinzione che nell’anno centenario vi si ottenevano abbondanti grazie spirituali, prima fra tutte una remissione completa di ogni peccato.
Dopo aver fatto svolgere ricerche, consultatosi con i cardinali, dato ascolto a porporati di grande rilievo, Bonifacio VIII promulgò, verso la fine di febbraio del 1300, la bolla Antiquorum habet fida relatio, con la quale era dichiarato aperto il primo anno santo della storia cristiana.
Come data per la solenne liturgia di promulgazione della bolla nella basilica di San Pietro, fu scelto il giorno 22 febbraio, festa della Cattedra di san Pietro.
La scelta non fu casuale, ma oculata. La Cattedra di san Piero era una festa antica, che era caduta in oblio e che era stata rinnovata nel corso del Duecento, per celebrare il ruolo di guida suprema del papa nella Chiesa. In primo luogo la bolla fissava retroattivamente l’inizio del giubileo al 25 dicembre 1299.
Con una seconda bolla, Nuper per alias, pure promulgata in quella solenne celebrazione del 22 febbraio, il papa illustrava il dono spirituale del giubileo e le condizioni per riceverlo. La grazia spirituale che si ottiene è l’indulgenza plenaria.
La possibilità di ottenerla dipende sia dalle disposizioni interiori dei pellegrini (l’essersi pentiti e confessati dei peccati commessi), sia dall’adempimento di un’opera di pietà.
Circa quest’ultima si faceva una distinzione tra gli abitanti di Roma e i pellegrini che giungevano nell’Urbe: per i primi erano fissate trenta visite alla basilica di san Pietro e a quella di san Paolo, non più di una volta al giorno, quindi per trenta giorni consecutivi o intercalati; per i pellegrini il numero delle visite alle medesime basiliche era stabilito a quindici.
La bolla infine stabilisce che questo speciale beneficio spirituale della completa guarigione interiore, in cui consisteva l’indulgenza, sarebbe stato concesso ogni centesimo anno.
Così infatti si legge nella bolla pontificia: «concediamo a tutti coloro che nel presente anno millesimo trecentesimo (…) e in ogni anno centesimo successivo acceda con riverenza, veramente pentito e confessato (…) una pienissima perdonanza di tutti i loro peccati».
In seguito il testo della bolla venne scolpito su pietra e ancor oggi si trova nell’atrio della basilica vaticana presso la porta santa. Mentre come richiamo propagandistico si diffuse il distico latino:
«Annus centenus Romae semper est iubilenus / crimina laxantur cui poenitet ista donantur / hoc declaravit Bonifacius et roboravit».
La traduzione: «A Roma l’anno secolare è sempre giubilare / le colpe vengono assolte e a chi si pente di ciò vien fatto dono / questo è stato dichiarato e confermato da Bonifacio».
Da quanto abbiamo fin qui visto sulla nascita del primo anno santo, tre sono gli elementi essenziali che concorrono a determinare il giubileo cristiano: vi è un tempo durante il quale recandosi in un luogo si ha il favore di una speciale grazia della Misericordia divina.
In altri termini: nell’anno secolare (tempo) recandosi pellegrini a Roma, sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo (luogo) si riceve il dono della sanazione completa delle ferite interiori lasciate dal peccato (indulgenza).
Nelle prossime puntate considereremo uno ad uno di questi tre elementi che unitamente costituiscono l’anno santo cristiano.
don Claudio Centa
(continua – 3)
NELL’IMMAGINE: l’originale della bolla di indizione del giubileo, Antiquorum habet fida relatio. Il documento è su pergamena, scritto in minuscola cancelleresca, mentre nel primo rigo si sono usate le litterae elongatae, vale a dire lettere caratterizzate da un accentuato verticalismo che dalla fine del XII secolo erano usate nel primo rigo dei documenti più solenni della cancelleria papale: i privilegi. Nel primo rigo si trova il cosiddetto protocollo e si legge: «Bonifatius episcopus servus servorum Dei ad certitudinem presentium et memoriam futurorum». (Foto www.galleriabazzanti.it)