Andategli incontro!

Eucaristia nel 44° anniversario dell’elezione di papa Giovanni Paolo I
26-08-2022

1Cor 1,17-25; Sal 32; Mt 25,1-13

«A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro”».

Riconosciamo in queste parole della parabola di Gesù ciò che a Lui sta a cuore. Il contesto è nuziale. È l’ora dell’incontro d’amore lungamente atteso. Nel cuore della notte è l’accensione di una grande luce. Occorre destarsi dal sonno. L’invito supera ogni desiderio: «Andategli incontro». L’affacciarsi di Dio è una novità assoluta che sopravanza e rovescia il buio della notte. È un soprassalto di vita, un’irruzione di gioia. Di fronte a questo non si può rimanere assopiti, coricati nelle nostre stanchezze. Non c’è sonno che tenga. L’immensità, la bellezza, la gratuità di tale sorprendente annuncio innescano l’urgenza di rimettersi in piedi con urgenza e di andare incontro.

Vorrei immaginare che possa essere così per tutti noi, in particolare per questa comunità di Canale d’Agordo e per tutta la Chiesa di Belluno-Feltre. Il dono della beatificazione di Albino Luciani – con tutta la fatica dell’attesa che ha comportato – è un’esplosione di grazia, è una sollecitudine amorosa intensissima che ci raggiunge, ci avvolge, ci chiama. Stiamo preparando questo nostro andare alla beatificazione. Siamo incoraggiati dalla parabola di Gesù a raccogliere l’olio dello stupore, l’olio della gratitudine, l’olio del lasciarci toccare, destare, raggiungere, abbracciare e – più ancora – incoraggiare e guarire. È l’olio che ci rafforza e ci rimette in piedi per andare incontro allo Sposo che viene.

Nella beatificazione di Giovanni Paolo I è il Signore della vita, il Dio dell’amore intramontabile a venirci incontro, nel buio di tutte le nostre notti e nello scollamento che spesso – nelle nostre situazioni di vita – abbiamo provato e di cui soffriamo. La vicenda di Albino Luciani, impastata di mitezza e umiltà, intrisa di fede, di speranza e di carità, avvenuta al di là di ogni ostentazione, di ogni trionfalismo, di ogni retorica è il venirci incontro del Dio di tenerezza, di simpatia, di compassione, di misericordia che tutta la vita e il ministero di Albino Luciani hanno raccontato e rappresentato in piccole e familiari parabole di vita. Furono inaspettati e umanamente pochi anche i 34 giorni di ministero petrino svolto come vescovo di Roma. Dio ci visita. In questi giorni tutto questo si avvicina a noi come il grido che si alza a mezzanotte nella parabola di Gesù. Non vi nascondo la trepidazione che provo in me e che vorrei riscontrare in noi tutti per questo impagabile e sorprendente venirci incontro di un Dio amante, Sposo di questa nostra ferita umanità, padre e madre, amico e fratello di ogni carne. In Albino Luciano beato, ci è donata l’ineffabile tenerezza d’amore di Dio che Gesù nella “stoltezza sapiente” della Croce ci ha raccontato e manifestato. Sì, anche alla nostra terra, alle nostre famiglie, alle nostre comunità.

Abbiamo bisogno di amore, lo mendichiamo ovunque. Questa nostra terra ne è assetata. Nel riconoscerci e nello stimarci a vicenda, nel collaborare insieme, nel costruirci come comunità aperte e ospitali, nel passare dalla competizione sociale alla cooperazione comunitaria, nel perseguire con più determinazione e più gratuità il bene comune, nell’abbandonare logiche di potere che hanno spaccato e sfruttato il senso di comune appartenenza, nel guarire da ancestrali resistenze dinnanzi al necessario cambiamento e rinnovamento, nel rispettarci e custodirci nella “casa comune”, nel formarci alla riconciliazione e al dialogo: in tutto questo giunge il “di più” d’amore che la beatificazione di Albino Luciani rappresenta e comporta. Nell’udienza del 27 settembre 1978, Giovanni Paolo I, evocando l’insegnamento domestico di sua mamma, ha raccontato la carità, e poi, facendo riferimento alle indicazioni dell’Imitazione di Cristo, disse: «Chi ama corre, vola, è lieto, gode». Proprio in questo dovremmo trepidare e preparare in questo tempo di vigilia della beatificazione.

«A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro”». Questo valga per noi!

Nella medesima udienza Giovanni Paolo I aggiunse a riguardo della carità questa immagine: «Viaggio bellissimo». Si riferiva all’«andare verso Dio con il cuore». E poi precisò: «Viaggio un po’ difficile, e anche misterioso, perché io non parto per questo viaggio, amando il Signore, se prima il Signore stesso non prende l’iniziativa».

Ecco: nella beatificazione di Albino Luciani Dio – ancora una volta – ha preso l’iniziativa: «Andategli incontro!».