Facciamo ci

Convegno diocesano degli animatori dei gruppi-giovani
02-12-2017

1. C’è una prima parola che mi colpisce: Voi siete… Sì, chi siamo? Chi sei tu? Come ti dichiareresti ora, qui, con questi amici? Dopo di aver fatto laboratorio in gruppo? Che cosa diresti di te adesso?

Se io guardo i vostri volti, se considero che siete qui in questo pomeriggio, direi che avete con voi un raggio di sole… Sappiate che con questi amici più grandi dell’ufficio diocesano vi abbiamo attesi… È importante incontrarvi, condividere con voi e   ascoltare le vostre storie, le vostre emozioni, i vostri sentimenti, ma anche le vostre paure…

Prima ho detto che avete con voi un raggio di sole. Lo immagino attraversare l’atmosfera, aprire un varco tra le nubi per poi illuminare qualcosa e qualcuno… Sto pensando che non è facile per le nostre comunità dialogare – ricevendo e dando – con il mondo dei giovani, degli adolescenti… Voi, invece, siete con loro, appartenete a loro, condividete con loro, conoscete i loro linguaggi, ciò che vivono che sentono e ciò che li annoia… Senza il raggio di sole di ciascuno di voi, c’è troppa lontananza, distanza e forse incomprensione…

2. In Gv 8,12, subito dopo il racconto dell’incontro di Gesù con la donna adultera, subito dopo le parole rivolte a lei – Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più – Gesù si dichiara così: «Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Poco più avanti, in Gv 12,46, Gesù dirà: «Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre».

È chiaro che sia lui, Gesù, la luce del mondo! Ma perché lui si azzarda a dire a ciascuno di noi: «Voi siete la luce del mondo»? La domanda è davvero interessante. Me lo spiego così: se io voglio bene a una persona, sento dentro di me che mi piace, la cerco, ho bisogno di lei, mi succede che la cosa più bella che io cerco e che, addirittura, vorrei essere la scopro in lei. Immagino così il rapporto di Gesù con gli amici e le amiche che si era fatto. Non può che dire loro: «Voi siete la luce del mondo». Tutto di lui diventa anche di loro. Ecco come lui mi fa suo amico, mi vuol bene, sta bene con me…

3. Un terzo pensiero mi piace condividere con voi. Gesù dice ai discepoli che le loro “opere buone” faranno sì che gli «uomini […] rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Dunque Gesù ci consegna anche le sue “opere buone”, o meglio si ritrova che le sue opere buone sono nelle nostre opere, nei nostri pensieri, nelle nostre amicizie, in qello che possiamo fare, nei nostri sentimenti ed emozioni… Ecco perché siamo qui oggi: per questa “consegna” di Gesù: il bene più grande che lui desidera sia visto, sentito, toccato con mano, ricevuto per tanti adolescenti e giovani che incontriamo e a cui siamo legati e affezionati, tutto questo passi per la nostra vicinanza a loro: la tua lampada fa’ in modo che faccia luce a tutti quelli che sono nella casa delle tue amicizie, dei tuoi incontri, dei gruppi che accompagni…