Carissimi confratelli,
con il desiderio di potervi raggiungere mentre si avvicina la celebrazione del Natale del Signore, scrivo questi alcuni pensieri di affettuoso augurio.
In questi giorni di persistente esercizio di riposo, ho potuto “viaggiare” con il pensiero e l’affetto. Ho cercato di giungere ovunque in diocesi, immaginando ciascuno, prendendo atto ancora una volta che nessuno è “copia” di un altro… Questa diversità nell’unico presbiterio è come un “miracolo”. Vorrei trasformarla in augurio: che possiamo sempre più scoprire e riconoscere la particolarità di ciascuno nella “ricchezza” dell’insieme che formiamo!
Aiutiamoci ad accogliere il dono a cui il Signore ci ha chiamato in questa sua Chiesa e, di conseguenza, a prestare fede all’impegno di fraternità che ne deriva. Il Vangelo ha soprattutto questo risvolto nella nostra vita e nel ministero che ci è stato affidato.
In questi giorni in cui l’Avvento sfocia nel Natale si fa più evidente questa icona della fraternità. Papa Francesco, in modo ardito, nell’EG l’ha definita la “mistica della fraternità”. Nella testimonianza dei vescovi e dei giovani che hanno vissuto l’esperienza del Sinodo viene il medesimo appello descritto come “anelito alla fraternità” (doc fin 138).
E così il ricordo è rivolto a tutti: particolarmente ai confratelli che hanno avuto a che fare con una salute cagionevole; ad alcuni tra i più anziani che vivono una condizione di infermità da più tempo; a chi ha qualche difficoltà nell’esercizio del ministero.
Nelle comunità a cui siamo affidati, il nostro celebrare, in questo Natale, manifesti la “mistica della fraternità” che la nascita di Gesù ha fatto germogliare nella terra dell’umanità, nella nostra vita, nel nostro ministero.
Siano giorni in cui ci affidiamo a questa fiducia evangelica. Cerchiamo di celebrare bene in “nobile semplicità”, favorendo la partecipazione di tutti, come da più di 50 anni il Concilio ci sta incoraggiando. Non lasciamoci andare con parole e gesti di sfiducia, tantomeno di sventura e negatività…
Il Natale della fraternità di Gesù è una “buona notizia”, esile come l’infante che la porta, ma per questo condivisibile con tutti.
Buon Natale!
Belluno, 22 dicembre 2018
+ Renato Marangoni