Invito alla celebrazione del Crisma

al Presbiterio ai Diaconi - prot. n. 16/2019
15-04-2019

 

Carissimi,

in questi giorni così intensi, mentre le vicende della Passione di Gesù scorrono con emozione nel cuore e sollecitano i nostri pensieri, accogliete un sentimento di fraterna vicinanza.

Questi giorni sono anche impegnativi nel ministero, ma rappresentano per noi ministri ordinati, come anche per tutti i cristiani, l’origine e la fonte continua del nostro camminare sulle orme di Cristo Gesù.

Mentre scrivo sento l’eco del racconto evangelico di oggi. Colpisce profondamente il gesto di Maria, sorella di Lazzaro e di Marta, che unge di olio profumato i piedi di Gesù.

A volte sembra che l’esperienza ecclesiale di Gesù esprima solo un’istituzione impersonale, un’“ingegneria pastorale”, un’eccessiva produzione di iniziative, una predica lunga, una cerimonia asettica…

E, invece, i piedi di Gesù toccati da Maria, cosparsi di olio e asciugati da lei, ci indicano un rapporto di vicinanza e di coinvolgimento intimo.

Quell’olio profumato richiama anche uno dei segni più coinvolgenti che solitamente compiamo nella Liturgia e riguardano passaggi significativi della vita dei discepoli di Gesù. Quest’olio profumato compare nell’iniziazione cristiana, ma anche nell’ordinazione a presbitero e a vescovo.

Auguro a ciascuno, nell’invitarvi alla celebrazione dell’Eucaristia del Crisma – giovedì prossimo al mattino, in Cattedrale – di poter cogliere la bellezza dell’unzione con quell’olio e di quanto significa, mentre ci misuriamo con la fragilità della nostra fede e con la precarietà del nostro ministero. Essa è dono sovrabbondante che riceviamo: «Lo Spirito del Signore è su di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio» (Lc 4,18). Ma anche riconosciamo in essa lo stile della nostra testimonianza evangelica e del nostro ministero pastorale: «Sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5b).

In semplicità condivido con voi alcuni pensieri. Sgorgano dal cuore di papa Francesco: li troviamo nella Evangelii gaudium al n. 264.  Ma anche unisco un commento del monaco e liturgista Goffredo Boselli. Penso che possano sostenere la nostra vita di cristiani e di ministri in questi giorni santi.

Ecco la parola di papa Francesco:

«La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore […]. Perciò è urgente recuperare uno spirito contemplativo che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova».

Ed ecco il commento di Goffredo Boselli:

«Solo il Vangelo genera e nutre la vita spirituale, pertanto non solo l’evangelizzazione, ma la vita spirituale del cristiano, e in primo luogo, la sua preghiera personale e quella comunitaria devono essere molto di più di quanto oggi lo sia, segnate dal primato del Vangelo che deve essere letto, meditato, pregato, contemplato: sì, “contemplato con amore”, “sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore” […].

Per un pastore, una guida spirituale, un catechista o la comunità cristiana nel suo insieme, iniziare oggi alla vita spirituale, educare alla preghiera degli adulti come dei giovani, delle persone con anni di vita di fede alle spalle come dei principianti o dei ricomincianti, non significa insegnare metodi, tecniche, regole, o invitare a fare tante esperienze, significa invece mettere nelle mani delle persone il Vangelo e dire, come il bambino nel giardino a Sant’Agostino: “tolle lege, tolle lege”, prendi e leggi. La lettura personale del Vangelo è incontro con la persona di Gesù, con la sua parola e i suoi gesti e questo, giorno dopo giorno, plasma e modella il modo di pensare, diventa nutrimento quotidiano di senso, consola, dà speranza, sostiene nelle prove che il duro mestiere di vivere non risparmia a nessuno» («Debolezza del credere e primato del Vangelo»,

In questi giorni la Liturgia – come anche la devozione popolare – ci offrono il Vangelo in abbondanza: cerchiamo di lasciare ad esso il primato nel cuore e nel vissuto delle nostre comunità, come anche nell’esercizio del nostro ministero. Verranno e incontreremo persone la cui fede non è misurabile: alcune con un semplice frammento, altre con l’esercizio di una vita: il Vangelo di Gesù è per tutti, la sua croce abbraccia tutta quanta l’umanità.

Per questo un augurio fraterno!

Ricordo qui alcune tappe del prossimo cammino pasquale:

  • Pellegrinaggio in Marocco con rappresentanti della nostra Diocesi e rappresentanti della Comunità mussulmana di Belluno: 23-29 aprile;
  • Veglia per tutti nella Giornata mondiale delle vocazioni: sabato 11 maggio, ore 20.30, nella chiesa parrocchiale di Mussoi;
  • Assemblea del Presbiterio: giovedì 6 giugno, al Santuario del Nevegal;
  • Pellegrinaggio alla Basilica di Sant’Antonio a Padova: lunedì 3 giugno, con la celebrazione dell’Eucaristia alle ore 17.00;
  • Veglia di Pentecoste per i giovani nella ricorrenza della GMG celebrata in ogni Diocesi: sabato 8 giugno presso il Santuario del Nevegal, alle ore 20,30;
  • Settimana residenziale per i presbiteri: 17-21 giugno, a Borca di Cadore.

Belluno, 15 aprile 2019

+ Renato, vescovo