Il tempo di uno sguardo…

Intervento Veglia diocesana di Pentecoste dei giovani - Cappella - Centro Giovanni XXIII
30-05-2020

«Se mi amate…». Ho pensato parecchio a questo negli ultimi giorni: e se io amassi, se io volessi bene… che cosa sarebbe di me, dei miei sentimenti, delle mie emozioni, dei miei sogni?

Se io amassi… Cosa sarebbe dei miei sbagli, di ciò che non mi piace di me, di questa mia vita, di quello che mi succede…

Se io volessi bene…, come sarebbe ciò che faccio e mi pesa, ciò che mi annoia e non ne sento il gusto e non ne colgo il senso…

Se io volessi bene, cosa succederebbe di tutti coloro che hanno a che fare con me, alcuni di questi anche mi infastidiscono…

«Se mi amate…»: Gesù lo dice a noi di sé. E se io gli volessi bene?

È proprio interessante che Gesù lo dica al condizionale – «Se mi amate…» – perché mettersi in questa condizione ti cambia lo sguardo, il cuore, la vita…

Quando una persona mi chiede di volerle bene, io ci penso “settanta volte sette”… Non ci sto subito. Mi spaventa. Mi chiedo: ma dove mi vado ad intrigare?

E tu che fai? Non prendi forse le misure di distanza, non metti forse la mascherina, non ti allontani almeno un metro e mezzo per difendere il tuo “io”…?

Non so se mi sbaglio, ma ciascuno di noi porta già dentro di sé una delle prime verità della vita: se ami tutto di te e di ciò che è davanti a te cambia…

Sì, c’è uno “sguardo d’amore” che può cambiare i miei occhi, il mio cuore… Anche chi guardo sarà diverso, mi apparirà con qualcosa che non mi sarei mai aspettato, qualcosa che sta dentro, nel cuore, che non si coglie, se non perché guardi, ti avvicini, incontri, pensi, attendi con amore…

Questo “vedere con occhi diversi”, questo “vedere con il cuore” è lo “sguardo d’amore” che occorre avere nella nostra libertà e con il coraggio della mia responsabilità, del mio “prendermi cura” “prendermi a cuore”.

Mi preme dirvi una cosa. Per me è stata una mitica scoperta. Sì, riguarda lo Spirito Santo che siamo qui raccolti a invocare, a desiderare, a chiedere, ad attendere, ad accogliere…

Ma cos’è lo Spirito Santo. Se lo sono chiesti anche alcuni discepoli quando in contrarono Paolo che annunciava loro che Gesù crocifisso era risorto.

Da tutto quello che ci siamo detti , o si comprende, lo si può percepire e ci si può a lui affidare:

«Se mi amate…», ci dice Gesù. Quando amiamo non simo più quelli di prima. Se amiamo una persona sentiamo che qualcosa di lei è con noi, ci abita dentro, un suo frammento è in noi, il suo pensiero, il suo sentimento, il suo affetto, il suo spirito…

Quando amiamo una persona e ci siamo aperti a lei, noi condividiamo qualcosa di profondo di lei, il suo spirito.

Ecco come scoprire lo Spirito Santo, sentirne la compagnia, il sostegno, l’illuminazione: «Se mi amate…», dice Gesù.

Che interessante per la mia vita, per il mio futuro: sentirmi con questo amore dentro, per avere quello “sguardo d’amore”, che mi riconsegna ogni volta di nuovo la mia vita da vive re ancora, di cui appassionarmi, da “farla scendere in campo”, da condividerla, da donarla…

Ecco perché abbiamo bisogno di tanta Pentecoste nella nostra vita per essere rigenerati, per avere un volto nuovo, uno “sguardo d’amore”…