Mercoledì delle Ceneri 2020

Cattedrale di Belluno - Inizio della Quaresima
26-02-2020

Gl 2,12-18; Sal 50 (51); 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6. 16-18

Abbiamo ancora l’eco delle parole di Gesù delle due domeniche che precedono questo mercoledì delle ceneri: «ma io vi dico…». Gesù intendeva aprire una possibilità nuova e ulteriore per sbloccare le nostre situazioni di vita dalla meschinità, dalla sufficienza, dal calcolo utilitaristico, spesso dal “lavarci le mani” di fronte ad una chiamata a quel “di più” che Gesù rappresenta così: «Se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due».

A chi ti chiede “uno”, “tu dai due”: ecco il cambio di rotta del Vangelo.

Riconosciamo che il dono di questo tempo della Quaresima ci allena a questo “di più”.

Si intravvede la meta pasquale. C’è un passaggio di vita su cui inoltrarsi: ogni giorno “un di più” con cui corrispondere alla chiamata e al dono di partecipare alla Pasqua di Gesù.

Nel Vangelo di oggi la sua Parola ci porta al “di più” del nostro rapporto con Dio. Egli fa un’affermazione che non possiamo ignorare: «Il Padre tuo, che è nel segreto, […] vede nel segreto». C’è qualcosa di talmente profondo di questo Dio, presente e operante nella nostra vita, che noi non possiamo pretendere di tirare dalla nostra parte. Lasciare a Dio quel suo “essere e vedere nel segreto” è un passaggio decisivo del nostro cammino quaresimale.

In questi giorni – piuttosto preoccupati e di difficile gestione – qualcuno si è azzardato a prendere la parola al posto di Dio, esprimendo giudizi azzardati, a volte portatori di rabbie ancestrali. Chi ha parlato di “castigo di Dio” ha preteso impossessarsi del “Padre che è nel segreto e vede nel segreto”.

Questi giorni di emergenza, invece, entrano nella nostra Quaresima, per annunciarci che c’è sempre quanto ci ha detto Paolo nella seconda lettura: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».

Sono parole con cui donarci fiducia e vicendevole aiuto in questi giorni!

Nella fatica e nella trepidazione che viviamo – pensiamo in particolare a tutti coloro che sono in prima linea in questa emergenza – cerchiamo anche di raccogliere, come consegna di vita, le parole inequivocabili di Gesù: «Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, per essere lodati dalla gente».

È un tempo questo in cui sciogliere le tante possibili forme di ipocrisia, a volte anche quelle del nostro pregare; spesso quelle dei nostri rapporti e del nostro stare, come dice Gesù, «nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze [ritti] per essere visti dalla gente».

Lasciamoci, invece, “profumare la testa” e “lavare il volto”, in questo tempo favorevole, dalla parola riconciliante di Gesù.