A cura di don Ezio Del Favero

110 – Il raccoglitore di legna

Aprirono il sacco e videro con stupore e meraviglia che i sassi si erano trasformati in pietre preziose e brillanti

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Un po’ isolato dal villaggio, un uomo viveva con la moglie e la figlia accontentandosi di quello che guadagnava raccogliendo legna. Questa consisteva per lo più in rami spinosi, che si trovavano tra le rocce delle colline montagnose ai fianchi del deserto. In quel luogo la legna era rara, per cui l’uomo si allontanava dalla sua povera capanna all’alba e tornava al tramonto quasi sempre solo con pochi rami. La moglie e la figlia avevano il compito di preparare le fascine da rivendere al mercato.

Un giorno, l’uomo si diresse sui monti del deserto alla ricerca dei rami spinosi. La sera, tornando a casa tardi, trovò la porta chiusa. La moglie e la figlia si erano addormentate, per cui dovette dormire fuori.

Al mattino presto si diresse di nuovo sulle montagne e anche quella sera tornò molto tardi, perché aveva deciso di raccogliere più rami spinosi del solito. Ma ancora una volta la porta era chiusa. Anche quella notte dormì sotto le stelle.

La terza sera, trovando ancora la porta chiusa, scoppiò in lacrime, dicendosi: «Che cosa ne sarà di me? Ho fame e sete, ma non posso entrare in casa. E che cosa ne sarà della mia famiglia? Non c’è quasi più nulla da mangiare!». In quel momento arrivò uno straniero a cavallo. Vedendo l’uomo disperato, si fermò e gli chiese: «Perché stai piangendo?». Il raccoglitore di legna raccontò tra i singhiozzi la sua avventura». Dopodiché lo straniero gli disse: «Recita sette preghiere, chiudi gli occhi e sali sul cavallo dietro a me».

Il pover’uomo e il cavaliere galopparono attraverso il deserto verso le montagne, fino a un luogo dove si trovavano dei sassi di varie forme. Lo straniero propose all’uomo di raccoglierne il più possibile. Il povero si chiese in che modo quelle pietre gli potessero servire, ma fece ciò che gli era stato suggerito. Prese un sacco e lo riempì di sassi. Poi il cavaliere lo riportò a casa, sempre a occhi chiusi. Prima di salutarlo gli disse: «Recita sette preghiere, apri gli occhi e scendi da cavallo. E d’ora in poi – non dimenticarlo mai – tutti i venerdì dovrai raccontare a qualcuno la storia di Gusha “colui che ripara i torti” e offrirgli dei datteri e dell’uva in suo onore!». L’uomo promise di farlo e di mantenere la parola data.

Arrivato a casa, il raccoglitore di legna bussò alla porta e finalmente la moglie e la figlia gli aprirono, felici di rivederlo. Gli prepararono una bella ciotola di zuppa, mentre l’uomo deponeva il sacco pieno di sassi in un angolo della stanza e si rinfrescava.

Nel cuore della notte, il raccoglitore di legna e la moglie furono svegliati da una potente luce dorata che illuminava la stanza. Sorpresi e incuriositi, non avendo lasciato alcun lume acceso, si alzarono e andarono a vedere da dove provenisse quel chiarore. La luce proveniva dal sacco pieno di sassi. Aprirono il sacco e videro con stupore e meraviglia che i sassi si erano trasformati in pietre preziose tutte brillanti!

Il mattino seguente la donna andò al mercato per vendere alcune pietre preziose al gioielliere. Dopo aver esaminato i gioielli, costui le propose: «Ti offro 10 monete d’oro». «Stai scherzando?», disse la donna che non aveva mai visto tanti soldi così e pensava che l’uomo volesse prendersi gioco di lei. «Allora ti offro 20 monete!». «Finiscila di prendermi in giro!». Il mercante aumentò via via il prezzo. Finché la donna, infastidita, gli disse: «Ti sto solo chiedendo di darmi quello che le pietre valgono!». Alla fine il gioielliere le diede 100 monete d’oro. Fu così che il raccoglitore di legna e sua moglie divennero ricchi e costruirono una dimora sontuosa per la loro figlia di fronte al castello del re.

Un giorno la figlia del re e la figlia del nuovo ricco andarono a nuotare nel fiume. La principessa perse la sua collana di diamanti e accusò l’amica di avergliela rubata.

Così la sontuosa dimora del nuovo ricco e tutti i suoi beni furono confiscati.

A quel punto, il raccoglitore di legna si ricordò che aveva dimenticato la promessa di raccontare la storia di Gusha ogni venerdì a uno sconosciuto e di offrirgli dei datteri e dell’uva. Poco dopo incrociò un uomo triste, con gli occhi pieni di lacrime. Gli andò incontro e gli disse: «Ti racconterò la storia di Gusha, che probabilmente ti aiuterà».

Quell’uomo stava piangendo perché era in lutto e stava andando a comprare un sudario per il figlio appena morto. Accettò di ascoltare la storia di Gusha e anche i datteri e l’uva. Quando arrivò a casa, trovò suo figlio seduto fuori dalla porta e in buona salute. Nel frattempo, la principessa aveva ritrovato la sua collana di diamanti e il re aveva restituito all’innocente accusato tutti i suoi beni…


La parabola – di origine Persiana – vorrebbe che la storia di Gusha, il riparatore dei torti, continuasse a essere raccontata per esaudire i desideri dei giusti.