A cura di don Ezio Del Favero

132 – Il gomitolo di seta

«Adesso vai a cercare il gomitolo e non tornare finché non lo avrai recuperato!»

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In Oriente vi era un’isola con le vette dei monti concentrate nelle aree centrali. In quell’isola i pianori offrivano una disposizione unica di creste, altopiani, scarpate, valli fluviali e bacini intermontani. Ai piedi delle montagne, in un villaggio di contadini in due capanne confinanti abitavano due donne vedove, con una giovane figlia ciascuna.

Un giorno, appena fuori casa, una delle due signore filava la seta (fibra proteica di origine animale con la quale si possono fabbricare tessuti pregiati) e la raccoglieva in un gomitolo, quando si avvicinò la figlia e prese in mano la palla di seta. Ma il vento gliela strappò di mano e la madre urlò: «Adesso vai a cercare il gomitolo e non tornare finché non lo avrai recuperato!».

La giovane, mentre rincorreva la palla di seta sui sentieri di montagna, sul suo cammino incontrò una signora anziana cieca che si era persa nel bosco e non trovava più la via di casa. La ragazza abbandonò la ricerca del gomitolo e accompagnò la vecchietta fin sulla soglia della sua povera dimora. Poi riprese il cammino alla ricerca della palla di seta e incontrò un bambino disperato perché non riusciva a trovare il suo gattino. La ragazza si fermò e aiutò il piccolo a cercare il suo gattino, finché non lo trovarono illeso in un fosso. La giovane riprese la sua ricerca e più tardi incontrò un mendicante che soffriva a causa del freddo. Si fermò, si tolse il copricapo di lana e lo donò al povero uomo. Insomma, ogni volta che trovava qualcuno che chiedeva aiuto, la ragazza si fermava per cercare di assecondare le sue richieste. Poi, ogni volta, riprendeva a cercare il gomitolo, dirigendosi nella direzione in cui era rotolato via portato dal vento.

Dopo lunga ricerca, la ragazza trovò il gomitolo di seta in un canneto e lo raccolse, tutta contenta. In quel momento passò un principe, che chiese alla giovane: «Che cosa stai facendo?». Lei gli raccontò del gomitolo e delle persone che aveva soccorso lungo il cammino. Il principe le propose: «Seguimi nel mio palazzo qui vicino, dove potrai rifocillarti e riposarti. La ragazza andò al palazzo, si offrì di cucinare lei preparando i piatti semplici ma prelibati che conosceva, utilizzando le ricette contadine che aveva imparato in famiglia. Il principe, soddisfatto, le propose: «Vedi tutte quelle scatole? Scegli!». La giovane, discretamente, scelse la scatola più piccola. Il principe gliela consegnò, dicendo: «Aprila solamente davanti ai tuoi cari».

La ragazza riprese il cammino verso casa. Arrivata dai suoi, raccontò loro quello che le era capitato durante il viaggio e aprì la scatola, alla presenza anche dei vicini. Il contenitore era pieno di gioielli!

A quel punto, la vicina di casa e sua figlia pensarono di ripetere la stessa avventura della giovane fortunata al fine di ottenere gli stessi gioielli. La ragazza fece volare la palla di seta, la lasciò trasportare dal vento e poi la inseguì. Lungo il cammino incontrò le stesse persone che avevano chiesto aiuto alla sua vicina. Alla signora anziana cieca che si era persa nel bosco e non trovava più la via di casa rispose senza abbandonare il sentiero: «Arrangiati, vecchia, mica ti sei persa per colpa mia!». Al bambino disperato perché non riusciva a trovare il suo gattino, rispose sempre senza fermarsi: «Per me, il tuo gatto può anche crepare!». Al mendicante che soffriva a causa del freddo rispose in malomodo e di fretta: «Il copricapo serve a me, scaldati in altro modo!». Insomma, ogni volta che trovava qualcuno che chiedeva aiuto, la ragazza non si fermava affatto per assecondare le sue richieste. Il gomitolo si fermò presso lo stesso canneto. Passò il principe e chiese alla giovane: «Che cosa stai facendo?». Anche lei accettò l’invito del sovrano, ma a corte si fece servire come una signora, lamentandosi perché il cibo non era di suo gradimento. Quando fu invitata a scegliere una scatola, lei scelse quella più grande. «Aprila solamente davanti ai tuoi cari!». La ragazza riprese il cammino verso casa. Arrivata dai suoi, senza raccontare nulla, aprì lo scatolone alla presenza anche dei vicini. Il grosso contenitore era pieno di serpenti…


La parabola – raccolta in Sri Lanka – si ritrova in altri Paesi con lo stesso svolgimento: il povero (specialmente se femmina, condizione più sfavorevole) trova la fortuna se si dimostra onesto, umile e generoso. Al contrario, la persona sleale, presuntuosa ed egoista viene punita. 

Saggezza orientale: «Colui che lascia passare il suo giorno senza praticare la generosità e godere dei piaceri della vita è come il mantice di un fabbro: respira ma non vive». «Aiuta la barca di tuo fratello a passare, ed ecco che la tua ha raggiunto la riva». «Comportati con tutti come se ricevessi un ospite».