A cura di don Ezio Del Favero

84 – Le tre gocce di sangue

In un paese boscoso e ondulato, vicino alle “Rocce del Diavolo”...

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In un paese boscoso e ondulato, vicino alle “Rocce del Diavolo” – che ancora oggi compongono un paesaggio meraviglioso, con sentieri intricati in mezzo ai quali tra impressionanti blocchi granitici scorre un torrente impetuoso – in una roccaforte viveva un nobile signore, possessore di una grande fortuna. 

Un giorno il nobiluomo, pieno di amore per Nostro Signore, fece voto di andare a visitare Gerusalemme e il Golgota come pellegrino, per salutare il luoghi santi dove il Signore aveva sofferto. Prima di partire, disse a un amico: «Compare, in nome di Dio, veglia sui miei figli e mia moglie; ti prego, non abbandonarli! Prendi il mio oro e il mio argento, per mantenerli onestamente; sii come un padre per i miei figli e Dio ti ricompenserà». L’amico giurò che si sarebbe preso cura di loro.

Dopo aver fatto tali raccomandazioni al compare, il nobile signore si congedò dai suoi figli e disse addio alla sua donna che cominciò a piangere desolata.

Poi, recatosi nella città capoluogo di Quimper, s’inginocchiò nella cattedrale davanti all’immagine di San Corentino – uno dei santi fondatori del Paese – per chiedere la sua grazia e la sua benedizione. Dopo essersi raccomandato al Beato Patrono, si mise serenamente in cammino, sotto la protezione di Dio e di tutti i Santi.

Fu assente per molto tempo. Il suo pellegrinaggio fu molto lungo e difficile e, per tutto il tempo, non ebbe notizie della moglie e dei figli.

Mentre il nobiluomo era in viaggio, il compare abbandonò nel bisogno i figli e la donna affidatigli. Tentato dal diavolo, si tenne il denaro che il pellegrino gli aveva versato prima di partire. I poveri bambini urlavano supplichevoli: «Mamma, dacci il pane! È da tanto che non mangiamo e abbiamo fame!». La povera madre rispondeva disperata: «Ahimè, poveri figlioli, non c’è un solo pezzo di pane in casa e il compare non vuole darci nessun aiuto!». La povera donna, dopo aver venduto tutto quello che aveva, fu costretta a chiedere l’elemosina insieme ai suoi bambini.

Finalmente, dopo lunga attesa da parte dei suoi cari, il nobiluomo tornò… e quasi morì di compassione al vedere in quale miserevole stato fossero i suoi poveri bambini. Andò a trovare l’amico dal cuore crudele, per chiedigli l’oro e l’argento che gli aveva affidato. Ma il compare precisò mentendo: «Tu non mi hai mai dato niente! Vattene, spudorato! Mi prendi forse per un ladro?». Il nobiluomo replicò: «Farò riferimento al tuo giuramento. Andiamo nella cattedrale di Quimper a giurare davanti alla Croce, prendendo per testimone il Dio Onnipotente».

I due si recarono nella chiesa dedicata a San Corentino e lì, prima del giuramento, l’uomo malvagio dette al nobiluomo un bastone da tener in mano.

In quel bastone aveva nascosto l’oro e l’argento che gli erano stati affidati, ma si sa che nulla può essere nascosto al cospetto di Dio! Il compare si pose di fronte a Nostro Signore crocefisso, per giurare che non era colpevole di aver rubato l’oro e l’argento che il nobile affermava di avergli affidato.

Mentre il malvagio pronunciava il giuramento, la sua cattiveria e la sua falsità furono svelate in quanto il bastone che gli apparteneva si aprì e lasciò cadere a terra l’oro e l’argento. I piedi sacri dell’immagine di Nostro Signore sulla Croce, attaccati da un chiodo, si schiodarono e sparsero tre gocce di sangue, a testimonianza del grave peccato…

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Termina la parabola, raccolta in Francia: «D’allora gli abitanti di Quimper (antica capitale della storica regione della Cornovaglia), adorano quel crocefisso, pregando così: “Vi saluto, tre gocce di sangue versate per mezzo di Gesù, nostro Signore ! Vi prego di lavare il mio cuore, in modo che io possa trovare l’autentico perdono! O divino sangue di Gesù e latte della vostra madre Misericordiosa, siate tutta la mia speranza e la mia fiducia in qualsiasi pericolo!” Così sia!». 

Secondo testimonianze storiche, nel coro della Cattedrale di Quimper vi era un altare chiamato “Le tre gocce di sangue”, in ricordo del leggendario miracolo. Lì erano conservati il crocifisso da cui si diceva fossero sgorgate le gocce di sangue e i panni su cui erano cadute. Per molto tempo, nella stessa Cattedrale il mercoledì prima delle Ceneri si celebrava la festa dello spargimento delle tre gocce di sangue, menzionata anche nel Martirologio Romano. 

Recita un proverbio celtico (la cultura collegata alla regione da cui è tratta la parabola): «Guardati da chi è troppo incline a fare favori e offrire la sua amicizia, poiché un giorno chiederà la tua punizione». Ovvero: ci sono persone che prestano il loro aiuto solo come possibile guadagno.