A cura di don Ezio Del Favero

91 – Il pozzo della dolcezza

Le prove che aveva superato gli sembrarono insignificanti, di fronte alla felicità che ora provava...

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Un giovane arabo s’innamorò di una bellissima ragazza. Un giorno si fece coraggio e si presentò dal padre della giovane: «Fratello, mi concederesti la mano di tua figlia?». L’uomo rispose: «Sarei ben contento, ma Fatima, la mia figliola, ha un pessimo carattere. Non vorrei che poi tu soffrissi per colpa sua. Forse però una soluzione ci sarebbe: mi è stato detto che 3 gocce d’acqua dal pozzo della Dolcezza basterebbero per migliorare un cattivo carattere». Il giovane volle sapere: «Dove si trova quel pozzo?». «L’anziana che mendica sui gradini della moschea lo sa!», rispose l’uomo.

L’indomani il giovane si recò alla moschea, vide la vecchia mendicante, le porse una monetina chiedendole: «Sai dove si trova il pozzo della Dolcezza?». Lei: «Sette giorni verso Oriente, là troverai un fiume. Attraversalo e raggiungerai il paese in cui vive il Gigante. Egli ti dirà quello che vuoi sapere!».

Il giovane si mise in cammino e raggiunse il fiume. Un barcaiolo lo fece attraversare e gli indicò dove viveva il Gigante, precisando: «Possiede una grotta su quella montagna. Ma sii cortese con lui, altrimenti ti colpirà con la sua forza». Fu un viaggio lungo e faticoso. Quando il giovane arrivò ai piedi della montagna, si risposò. Al risveglio, si sentì in un posto confortevole, quasi fosse sul suo giaciglio, ma poi si rese conto che era sul palmo di una mano gigantesca. «Perché sei qui, piccolo mortale? Chi sei e che cosa vuoi?». Il giovane rispose gentilmente: «Nobile Gigante, la pace sia con te! Sai per caso dove potrei trovare il pozzo della Dolcezza? Dovrei raccogliere 3 gocce per portarle alla ragazza che desidero sposare, per migliorarne il carattere!». Il Gigante: «Visto che ti sei rivolto a me con gentilezza – e questo è raro – ti dirò dove si trova il pozzo. All’interno della mia grotta vi è un passaggio segreto sorvegliato da un Dragone. Incontrandolo gli dirai: “Con il permesso del Gigante Solimano, ti prego di farmi passare!” ed egli ti permetterà di avvicinarti al pozzo».

Il giovane fu posato al suolo e si avventurò all’interno della grotta dove incontrò il Dragone. Gentilmente gli chiese: «Con il permesso di Solimano, ti prego, fammi passare!» e il Drago lo lasciò andare. A un certo punto vide una grande luce e una splendida Fata che sollevava un secchio d’acqua da un pozzo profondo. «As-salaam ‘alaykum» (La pace sia con te!). La splendida creatura gli rispose con voce dolcissima: «Wa ‘alaykum as-salaam» (Pace anche a te!). Lui le porse una fiaschetta, lei vi mise 3 gocce d’acqua e poi scomparve.

Il giovane, felice, si rimise in cammino. Il viaggio gli sembrò più difficile che all’andata: le pietre gli martoriavano i piedi e le sue mani erano blu a forza di tastare il terreno per trovare, al buio, il passaggio sulla roccia. Finalmente il viandante raggiunse il Dragone, pronunciò la formula «con il permesso di Solimano, ti prego, fammi passare!» e proseguì fino alla grotta del Gigante. Lì, mostrò all’Omaccione la fiaschetta e si sentì dire: «Piccolo mortale, hai ottenuto quello che volevi! Ora, per un anno e un giorno devi lavorare per me e poi ti lascerò ripartire!». Così il giovane si mise al servizio del Gigante, eseguendo le faccende domestiche, preparando i pasti in un pentolone enorme e sorvegliando il fuoco. Un anno e un giorno dopo, il Gigante gli consegnò una borsa d’oro e lo lasciò andare con la sua benedizione.

Una volta a casa, il giovane si recò dal padre della ragazza e gli raccontò quello che era successo, porgendogli la fiaschetta con le 3 gocce. A quel punto l’uomo acconsentì al matrimonio, che si svolse in forma solenne. La sera delle nozze, il giovane sollevò il velo della sposa e la trovò ancora più bella di quanto non avesse sperato. E rimase incantato anche della sua dolcissima voce. Le confessò: «Cara sposa, il mondo è pieno di meraviglie, possa Iddio essere ringraziato! Se non fossi andato al pozzo della Dolcezza, avrei mai potuto udire la tua incantevole voce?». «Che cosa vuoi dire, caro sposo? La mia voce è sempre stata così!».

Lo sposo si stupì e si mise a riflettere. Forse il vicino lo aveva fatto penare così per metterlo alla prova e verificare se davvero fosse adatto a sposare quella figlia splendida e dolcissima?». Comunque il giovane era soddisfatto, perché era riuscito a sposare la ragazza che amava. Le prove che aveva superato gli sembrarono insignificanti, di fronte alla felicità che ora provava e che lo avrebbe accompagnato, insieme alla sua dolcissima Fatima, per sempre.

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La parabola – di origine araba – insegna che per amore si possono superare anche difficoltà apparentemente insormontabili.  Recita un proverbio arabo: «Lancia il tuo cuore davanti a te, e corri a raggiungerlo»: un invito a seguire i propri sogni e i propri desideri, in amore soprattutto.