Il tempo pasquale si caratterizza nella Chiesa per una particolare ricchezza nella presentazione di testi biblici e di testi eucologici (le preghiere della Chiesa) nella celebrazione della santa Messa. In questo approfondimento presenterò alcuni aspetti della liturgia della Parola vissuta sia nelle domeniche di Pasqua che nei giorni feriali delle settimane, fino alla solennità di Pentecoste.
Ottava di Pasqua
I primi giorni seguenti la domenica di Risurrezione, definiti dal calendario liturgico con il termine «fra l’ottava di Pasqua», si celebrano i riti con il grado “solennità”, il più importante dell’ordinamento. È come un unico solenne giorno di Pasqua, pur nel variare dei testi utilizzati per la celebrazione della santa Messa.
La Liturgia della Parola prevede come prima lettura dei brani presi dal libro degli Atti degli Apostoli. Riportano l’annuncio fatto dagli Apostoli in relazione alla figura di Cristo e in particolare alla sua risurrezione. Vengono ricordate dal testo sacro le prime persecuzioni, l’arresto degli Apostoli e le prime contestazioni della loro predicazione. La forza dello Spirito sostiene gli Apostoli nel ribadire il loro annuncio e la loro testimonianza sul Cristo risorto da morte. I Vangeli presentano le apparizioni del Risorto come riportate dagli evangelisti. In riferimento a questi brani del Vangelo sono proposte anche le antifone alla comunione dei singoli giorni.
Prima e seconda lettura nelle domeniche di Pasqua
La liturgia della Parola delle domeniche di Pasqua ha particolari caratteristiche. Nella prima lettura si proclamano brani del libro degli Atti degli Apostoli con lettura semi continua. Nella distribuzione triennale dei testi, si è fatta una progressione parallela. Ogni anno viene presentato qualche aspetto della vita, della testimonianza e dello sviluppo delle comunità cristiane degli inizi, della Chiesa delle origini. Per l’approfondimento personale può essere utile una lettura dei diversi capitoli del libro degli Atti, dai quali sono stati selezionati i brani proclamati.
Va notato come venga escluso dalla proclamazione l’Antico Testamento. La scelta fatta elude l’indicazione dell’ordinamento del lezionario (n. 66) che prevede come prima lettura un brano dell’Antico Testamento, perché così «…si pone nel debito rilievo l’unità dei due Testamenti e della storia della Salvezza, incentrata in Cristo e nel suo Mistero pasquale…». Questa scelta è di antica tradizione, come attestano san Giovanni Crisostomo e sant’Agostino: «Questo libro si comincia a leggere nella domenica di Pasqua, come è consuetudine della Chiesa». I testi si accordano bene con quel senso di fede gioiosa e di ferma speranza che è proprio del tempo pasquale.
Per la seconda lettura, la lettura dell’Apostolo, nel corrente anno A, si ricorre alla prima lettera di Pietro.
I Vangeli delle domeniche di Pasqua
Fino alla terza domenica il Vangelo proclamato contiene racconti delle apparizioni del Cristo Risorto. La quanta domenica presenta un brano in riferimento alla figura di Gesù “Buon Pastore”. Le altre domeniche di Pasqua propongono brani tolti dal discorso e dalla preghiera pronunciati dal Signore Gesù nell’ultima Cena, come riferito dall’evangelista Giovanni. Anche in questo caso, la lettura personale può aiutare la comprensione del brano proposto in relazione al contesto dal quale è preso. I capitoli interessati vanno dal tredicesimo al diciassettesimo.
Liturgia della Parola nelle Messe feriali
Dopo i giorni della prima settimana di Pasqua, celebrati come un unico giorno di festa, la liturgia della Parola dei giorni feriali delle altre settimane ha due fonti particolari: gli Atti degli Apostoli e il Vangelo di Giovanni. Il libro degli Atti viene letto con lettura semicontinua. Vengono ricordati nei testi proclamati, gli inizi della comunità cristiana e la diffusione del Vangelo in particolare attraverso l’opera di san Paolo. Il Cristo risorto è al centro della predicazione dell’Apostolo ed è la base della costituzione delle comunità. Dal vangelo di Giovanni, con lettura semicontinua, si desumono i testi più spiccatamente pasquali. Tra questi spiccano i brani presi dal discorso e la preghiera di Gesù nell’ultima Cena. Anche in questo caso la ricerca del contesto delle parole di Gesù aiuta la comprensione più approfondita del suo messaggio. Sia l’ascolto con la partecipazione alla Messa, sia la lettura personale fatta nella propria casa, possono essere arricchite da questa lettura utilizzando le pagine della Bibbia.
Giuliano Follin
(continua)