Centro di aiuto alla vita Movimento per la Vita di Belluno

Accanto alla donna e al suo bambino

Quarant’anni di volontariato per la vita nascente

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Sabato 23 settembre 2023 il Centro Papa Luciani di Santa Giustina ha ospitato la Festa per i 40 anni della presenza a Belluno del CAV, Centro di aiuto alla Vita di Belluno, il braccio operativo del Movimento per la vita, che è presente anch’esso da oltre quarant’anni in provincia.

Il direttore del Centro Papa Luciani, don Davide Fiocco, nel suo saluto, ha ricordato il forte richiamo del Papa bellunese, augurando che non manchi mai ai presenti la franchezza nel dire che ogni vita è sacra, da quella del nascituro a quella del migrante che sfida le onde del Mediterraneo.

La presidente del Cav Belluno, Pierina Arrigoni nel suo saluto ha affermato che l’incontro ha voluto essere un momento per ringraziare i volontari dei Cav Bellunesi per la loro presenza e la loro opera silenziosa, discreta e importante per donne e famiglie in difficoltà per l’arrivo di un figlio.

Il pomeriggio è stato interamente dedicato alle testimonianze e ai racconti di quanto succede proprio nei Cav; è stato coordinato dal prof. Andrea Basile, già presidente del Movimento per la Vita di Belluno e ha visto la presenza particolare del prof. Gianni Mussini con la moglie sua collaboratrice anche nel volontariato. Mussini è stato per dodici anni vice presidente del Movimento per la Vita Italiano e coordinatore dei Cav Lombardia ha presentato la nuova edizione del libro di successo “Vite salvate”, titolato “Donne in cerca di guai. Avventure di maternità”.

Nel suo intervento ha sottolineato lo stile della presenza e dell’operare dei Cav italiani e del Movimento per la vita: sguardo attento, vicinanza e cura di ogni persona senza mai giudicare perché il Cav è con i suoi volontari e soprattutto con le volontarie un supporto discreto e puntuale della donna incinta: «è la madre che salva la vita del figlio che attende».

«Tutti insieme dobbiamo trovare la strada per aiutare la libertà di non abortire perché, se c’è da scegliere, scegliamo la vita, la preferenza per la nascita».

Forte della sua esperienza personale e dei 360 Cav italiani (il primo è nato a Firenze nel 1975), ha ribadito con forza che il nascituro è Uno di noi, un essere appartenente alla Comunità umana fin dal suo sbocciare nel grembo della madre. Ha sottolineato come i Cav non aiutino solo a nascere ma proprio a vivere e seguano madre e figlio e spesso intere famiglie per far crescere ogni vita, senza contrapporre la vita nascente ai nati.

Ha raccontato nel suo libro le molte esperienze dirette come quella con la cantante Ornella Vanoni, con il regista Zeffirelli e con tantissime altre donne e uomini coinvolti nel rischio di non vedere la luce del mondo.

I Cav bellunesi hanno presentato le storie vere del loro operare. Ornella, volontaria Cav di Belluno ha portato i due protagonisti delle storie di maternità: sono stati mamma e figlio a raccontarla in prima persona la loro avventura e hanno voluto ringraziare sottolineando che ha trovato nelle volontarie del Cav e in tutta la famiglia di Ornella, «il vero senso della famiglia».

Sono intervenute anche Paola Barattin del Movimento per la vita Alpago presentando una storia di pochi mesi fa di migranti ed in particolare donne salvate dai barconi in balia del mare Mediterraneo; Elena Svaluto del Cav Pieve di Cadore che ha una storia quarantennale di presenza e anche di collaborazione con le realtà solidali del Cadore come la Caritas e altri gruppi: un lavoro continuo di presenza e solidarietà quotidiana.

Sono intervenuti anche Nicola Barchet che sostiene con la sua famiglia diverse realtà di sostegno a persone svantaggiate e ha presentato la mostra di fotografie molto significativa “Nessuno escluso”.

L’assessore al sociale del Comune di Belluno, dott. Marco Dal Pont ha ricordato che 40 anni sono un anniversario importante perché significa che l’associazione ha radici profonde. Ha ricordato che è nel Veneto ci sarà una riforma del sistema sociosanitario nel quale anche il volontariato avrà un ruolo ancora importante.

Il Vescovo Renato nel suo intervento ha ricordato che 40 anni dicono della messa alla prova dell’autenticità della proposta. Ha sottolineato che si deve «vivere per non consumare la chiamata della vita. È per questo che occorre ricostruire la fiducia nella vita di relazione; avere uno sguardo di fiducia ed essere costruttori di comunità».

La professoressa Piera Del Vesco della Fondazione Vajont ha presentato il volume curato con il prof. A: Soranzo “Le parole scritte e mai lette…”, con una selezione di frasi scritte dai visitatori del portale, del cimitero delle vittime del Vajont e della Chiesa di Longarone. Le donazioni fatte per il libro sono destinate alle iniziative dei Gruppi Insieme si può e del Cav, Centro aiuto alla vita, a sostegno delle famiglie e dei bambini. Il Cav Movimento per la vita di Belluno ricorda con una cartolina il 60° anniversario della tragedia del Vajont.

L.C.M.