Ufficio educazione-scuola – Comitato “Belluno, comunità che educa”

Barbiana non è un paese, nemmeno un villaggio

Sabato 9 settembre, giornata sui passi di don Milani. Intervista a Francesca Curti, referente del Progetto “Sortirne insieme”

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Certamente intorno a don Lorenzo Milani, classe 1923, sacerdote e maestro che ha segnato la storia italiana, morto a Barbiana nel 1967, si sono organizzate diverse iniziative in particolare in questo periodo estivo. Numerosi i saggi che rileggono la sua esperienza pastorale e di impegno civile nel suo contesto storico, pedagogico, religioso.

Il Comitato “Belluno, comunità che educa” – al quale partecipa l’équipe dell’Ufficio diocesano di pastorale della scuola con il Progetto “Sortirne insieme”, avviato a maggio – offre diverse occasioni per conoscere e sperimentare l’attualità del pensiero e l’eredità del prete fiorentino.

Sabato 9 settembre è in calendario la visita a Barbiana sul Mugello, dove don Lorenzo aveva organizzato una scuola per i ragazzi delle famiglie più povere. Con loro scriverà la famosa “Lettera a una professoressa”, opera di scrittura collettiva che ha interrogato la scuola degli anni Sessanta e interpella anche la scuola e la società di oggi. La giornata a Barbiana prevede la partenza in bus dal piazzale della stazione di Belluno, come indicato nella locandina allegata. La scadenza per le iscrizioni sarà il 10 agosto 2023.

Dopo l’arrivo al Lago Viola di Vicchio i partecipanti potranno percorrere il “Cammino della Costituzione”, visitare la Scuola di Barbiana, incontrare una delle prime allieve di don Milani con i volontari che mantengono vivo quel luogo e continuano a mettere in pratica il loro motto “I care”.

Per iscriversi, cliccare qui. Verrà inviata una mail di conferma all’iscrizione con le indicazioni per il pagamento della quota di partecipazione. Per eventuali altre informazioni, potete scrivere all’indirizzo mail del Comitato bellunoeduca@gmail.com o telefonare al +39 340 4939586. I docenti della scuola pubblica e paritaria riceveranno l’attestato di partecipazione.


 

Intervista a Francesca Curti, docente presso l’IIS “Catullo” di Belluno

 

Centenario della nascita di don Milani a Belluno. Come nasce la proposta?

Il nostro Comitato è nato sette anni fa proprio in occasione del progetto Don Milani: memoria, attualità, sogno. Ci si proponeva allora di lasciarsi provocare dall’esperienza del Priore di Barbiana, per aprire una riflessione condivisa sull’educazione e la scuola all’ interno della comunità civile ed ecclesiale. In questi anni di cammino insieme don Milani è stato per noi un maestro, a cui guardare nell’elaborare le proposte con cui abbiamo cercato di rispondere alle sfide educative e sociali che si sono presentate. In occasione del centenario, vogliamo attingere al pensiero di don Milani cercando spunti di speranza e collaborazione per la nostra comunità, per questo il tema scelto “Sortirne insieme” .

Don Lorenzo è ricordato soprattutto per “Lettera a una professoressa”, scritta insieme ai suoi allievi. Il messaggio di quel libro è ancora valido oggi, in una società così diversa dal 1967?

Lettera a una professoressa è un’opera di scrittura collettiva, che porta la firma della Scuola di Barbiana, affronta in modo approfondito e documentato la situazione e le problematiche della scuola del suo tempo, ma nello stesso tempo, a partire da queste, è capace di lanciare alcuni messaggi che sono universali. Penso che il primo e forte messaggio sia proprio il modo in cui è stata elaborata, con la sua valenza pedagogica, didattica e politica. Lo spazio e la dignità dati alla condivisione del pensiero e alla scelta delle parole, il coinvolgimento del maestro e degli allievi, il fine sociale, la ricerca e l’uso dei dati statistici, il mettere tutto alla prova dell’ascolto dei più semplici… In secondo luogo nella lettera ci sono degli spunti interessanti anche per una lettura critica della scuola contemporanea; il contesto è molto diverso, ma ci sono delle “infezioni” dalle quali la scuola non si è ancora purtroppo completamente liberata, come quella che spinge oggi, come allora, a finalizzare lo studio all’interrogazione.

Quali sono le mete che intende perseguire il Comitato “Belluno, comunità che educa” con le iniziative in calendario?

Appuntamento centrale del programma del Centenario è proprio una mostra dedicata a Lettera a una professoressa (dal 16 al 29 ottobre 2023 a Belluno), nella quale, attraverso alcune citazioni della Lettera, oltre ai contenuti e ai metodi della scuola di Barbiana, vengono presentati i temi ancora oggi attuali del rapporto tra scuola e costituzione, del ruolo della scuola di fronte alle diseguaglianze sociali, della scuola dell’inclusione e del successo formativo. Barbiana non può certo dirci come fare tutto questo oggi, ma ci può motivare nel cercare di fare della scuola un laboratorio di cittadinanza che sia motivo di speranza per i singoli ragazzi e per la società tutta. Il centenario vuol essere però anche una occasione di incontro, riflessione comune, partecipazione attiva di tutti. Per questo ci saranno anche dei laboratori didattici dedicati agli studenti, lezioni-incontro per gli adulti, un laboratorio di progettazione sociale che coinvolgerà sia gli adulti sia i giovani.

Quali strade ha percorso la “Carta per la Scuola” promossa dal Comitato, che durante la pandemia ha avuto tante sottoscrizioni?

La nostra Carta è stata condivisa con molti docenti che si sono in essa riconosciuti o da essa si sono sentiti stimolati a guardare all’ insegnamento con una prospettiva diversa, ora ci proponiamo di farne il punto di partenza per una discussione con gli studenti e per una condivisione di esperienze tra docenti.

“Sortirne insieme” tema di fondo del programma. Come, dove, perché?

Lettera ad una professoressa ci dice che a scuola si può imparare che il problema dell’altro è uguale al mio e Sortirne tutti insieme è la politica, mentre Sortirne da soli è l’avarizia… Questo oggi è per noi sempre più vero ed evidente in ambito ambientale, sociale, educativo, ecclesiale…ma c’è bisogno di farne esperienza nel piccolo e nel concreto, per ritrovare coraggio e fiducia, per riuscire sempre più a coinvolgere e lasciarsi coinvolgere tutti.