La nostra cronaca continua e tocca con alcune semplici pennellate il vertice di questi giorni così importanti. Lasciamo allora ancora la parola a due giovani protagonisti: come ieri, due fidanzati, Caterina e Giovanni, che insieme ci raccontano come «la giornata di sabato è iniziata in modo diverso rispetto alle altre, finora trascorse qui a Lisbona. Dopo aver preparato gli zaini ci siamo incamminati come veri e propri pellegrini verso la meta della veglia, il Campo da Graça. È soprattutto in questo momento che ci siamo sentiti una comunità in cammino, immersi in un tripudio di bandiere e colori, uniti dalla fatica del camminare sotto il sole e dal desiderio di far parte di qualcosa di grande». Parole importanti e sentite, che hanno trovato la giusta eco in quelle serali del Papa, rivolte a una moltitudine di un un milione e mezzo di persone. Giovanni e Caterina ne sottolineano una, forse la più importante:
«Alzarsi: questa è stata la parola chiave del discorso del Papa a noi giovani. Ci ha molto colpito la concretezza con cui ha affrontato questo tema. Ha descritto situazioni di giovani stanchi, che faticano e che cadono, chiedendoci anche di pensare a veri e propri momenti di stanchezza che abbiamo vissuto. Ma come possiamo rialzarci? L’unico cosa che può aiutarci é una mano tesa dell’altro. È questo l’invito che ha fatto a tutti noi: di tendere le mani per rialzare l’altro, mossi dall’amore di Dio. Questo è l’unico momento in cui puoi guardare qualcuno dall’alto al basso, quando lo aiuti a rialzarsi».
La cornice di questo emozionante discorso è un immenso parco dove hanno sostato per tutta la notte pellegrini da tutto il mondo. Fra i tanti, ancora nostri compagni di viaggio: i cari amici scout dei Clan e Fuoco di Polpet e il Fuoco di Cavarzano, che hanno vissuto un’esperienza diversa e sono convenuti qui. I nostri narratori confessano lo stupore: «Abbiamo fatto due passi la sera tra i vari settori e ci siamo resi conto e stupiti del grandissimo numero di persone che sono state disposte a passare ore sotto il sole anche senza vedere il Papa, per sentirsi parte di una Chiesa che abbraccia tutti i popoli del mondo. Tutte persone che sono state chiamate ad essere la “gioventù del Papa”». L’apice è raggiunto… ora la discesa ma un’altra tappa aspetta domani: Fatima.