Capodanno in Cattedrale

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Il Te Deum

Molta gente alla Santa Messa in Cattedrale la sera di domenica 31 dicembre, con il canto del Te Deum di Lorenzo Perosi. Il Vescovo Renato ha presieduto la celebrazione, concelebrata dal Vescovo emerito Giuseppe Andrich e da parecchi sacerdoti. «Non ho la pretesa di saper indicare il motivo per cui stupirci in questa ultima serata dell’anno – ha detto il Vescovo – desidero semplicemente mettere davanti a ciascuno di voi, di noi, quello che già abbiamo ricevuto come parola di guarigione, come coinvolgente chiamata, come commovente confidenza: ‘‘Non sei più schiavo, ma figlio…’’. Dunque: ‘‘Tu sei amato’’; anzi: ‘‘C’è un amore che non smette, che non ti lascia…’’. Ma perché non ricordarcelo a vicenda? Mi chiedo se sia innanzitutto questo il motivo per cui nelle nostre comunità cristiane glorifichiamo e lodiamo Dio. Forse in tante situazioni facciamo fatica a fare come Maria che ‘‘custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore’’. Sì, ricominciare da qui: più stupore e più capacità di custodia – dentro di noi, tra di noi, oltre noi – di quanto abbiamo ricevuto e ascoltato». A conclusione dell’omelia, tra i tanti motivi di grazie per il 2017 c’è stato anche quello per il magistero e la figura di papa Francesco: «per il coraggio della sua affabile testimonianza che ci riporta all’annuncio degli inizi, quello da cui tutti siamo venuti alla fede. Faccio mie le parole di Rosanna Virgili: ‘‘Francesco ha capito come la realtà attuale sia un poliedro simile a quello dove si radicava la Chiesa delle origini. […] Così oggi la Chiesa si trova a vivere in un mondo s-confinato, complesso, costituito di tante lingue, religioni, culture e portatore, tuttavia, di una comune umanità’’».

Alla Santa Messa per la pace

Il Vescovo Renato ha pure presieduto in Cattedrale la sera del 1° gennaio la Santa Messa, trasmessa da Telebelluno come quella della sera precedente, nella Giornata mondiale per la pace. Molti i fedeli che hanno riempito le tre navate e hanno partecipato al canto del Veni Creator, guidato dal coro. Era presente il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro.

La liturgia ha scelto, per il primo giorno dell’anno civile, la benedizione di Mosè riportata nel Libro dei Numeri: «Ti benedica il Signore e ti custodisca». «Questa parola, ‘‘custodire’’ – ha detto il Vescovo – non significa nascondere o congelare. Pensare che Dio ci custodisce è davvero promettente: lo auguro a tutti». «Il Vangelo – ha proseguito – ci riporta al Natale del Signore come a un dono da custodire: Maria, certamente, è vissuta in questo atteggiamento». Custodire è anche l’atteggiamento che apre alla comprensione delle persone che emigrano: «La pace come vicendevole custodia è il richiamo di oggi. Ecco come il Papa concretizza questo dono e impegno del “custodire”: ‘‘Offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare’’». Il Vescovo ha poi rivolto il suo pensiero alla città e a tutte le comunità di Belluno-Feltre: «Guardando al volto di questa nostra Città, possiamo fare nostre le parole di papa Francesco: ‘‘Abbiamo bisogno di rivolgere anche sulla città in cui viviamo questo sguardo contemplativo, ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze promuovendo la solidarietà, la fraternità, il desiderio di bene, di verità, di giustizia’’, in altre parole realizzando la promessa della pace. Auguro a questa Città e alle comunità del territorio, con persone che vengono da altre culture e terre, di custodire il dono della nascita di Gesù, come ha fatto Maria, e di custodire il dono della pace che Lui ha promesso e donato».

don Giuseppe Bratti

Omelia del Vescovo Renato per la Giornata mondiale della Pace

Omelia del Vescovo Renato per il Te Deum di fine anno